Nuovo lutto nel mondo della cultura canellese. Dopo Mariangela Santi Parone, attrice, regista e presidente della consiglio della biblitoteca, giunge notizia della scomparsa di Alberto Maravalle, regista e attore, direttore di rassegne teatrali e fondatore del Gruppo Teatro Nove.
Romano di nascita, canellese di adozione, dopo la creazione della compagnia nel 1974, nel 1992 vi si aggiunse, sotto la sua direzione, la scuola di dizione e recitazione. In seno a grandi aziende cittadine come la Bocchino e la Gancia fu artefice di grandi progetti, si direbbe “antesignani del marketing”, come il lancio del marchio “Canej”. Fuori da Canelli lavorò anche nella produzione audiovisiva.
Impossibile non menzionare il suo ruolo guida nelle stagioni teatrali, al Teatro Balbo e non solo. Sua una pièce teatrale, ispirata a libretto d’opera di Molinari, durante la seconda edizione dell’Assedio di Canelli, evento di grande respiro in cui sarebbe stato centrale nei momenti di massimo splendore. Per il palcoscenico, ben noti i suoi adattamenti da Molière, Von Kleist, Williams, mentre già nel 1995 con “Chi è di scena alla Sternia” contribuì a portare il teatro fuori dai luoghi consueti.
«Un uomo brillante, amabile, ma anche forte nel sostenere le proprie idee – ricorda Mario Nosengo, suo collaboratore, in parte prosecutore nell’opera di direzione artistica teatrale nella provincia astigiana – Di solito, poi, era lui ad avere ragione». Intensa, l’esperienza: «Probabilmente furono le estati teatrali più belle che abbia mai trascorso nella mia vita».
Concorde sulla centralità della figura di Maravalle, Fabio Fassio del Teatro degli Acerbi: «Aveva grandi doti istrioniche, magnetico nella semplicità con cui faceva il teatro. Un teatro borghese ma anche di ricerca, senz’altro curato nei particolari, lusso che forse non ci si può più permettere. Se Mariangela era la Signora del teatro lui ne è stato senz’altro il Signore».