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Max Ponte
Cultura e Spettacoli
Intervista

Villanova d’Asti, Max Ponte: “Credere nella musica”

“Gli eventi musicali sono intrattenimento, sono ritorno economico, ma sono anche un collante per la comunità”, dice l’ideatore della Festa della Musica Max Ponte

La seconda edizione della Festa della Musica a Villanova, conclusasi con un buon successo di pubblico nonostante la vicina concorrenza delle feste dei paesi confinanti, conferma ancora una volta la vocazione musicale della cittadina del Pianalto. Nonostante l’esiguità delle risorse, la Pro Loco crede in questa vocazione di Villanova e vuole che questo palcoscenico aperto ai musicisti emergenti si rafforzi nel tempo.

Ne parliamo con l’ideatore e padrone di casa, Max Ponte, scrittore e ora anche consigliere comunale.

Dopo questa seconda edizione quali sono le sue impressioni sul panorama musicale astigiano?

«Una riflessione che possiamo fare senza tema di smentita è che i giovani hanno bisogno di opportunità per esprimersi e queste opportunità sono piuttosto scarse. Abbiamo pensato a questa festa perché i giovani trovassero un palco dove far sentire la loro musica senza dovere per forza migrare a Torino e altrove o rimanessero chiusi nelle sale prova. Mancano gli spazi per chi fa musica d’autore».

Sicuramente ci saranno difficoltà ad offrire una simile proposta in un paese piccolo come Villanova…

«Certo, sarebbe stato facile chiamare i gruppi di grido e già affermati sul nostro territorio e offrire un pacchetto già collaudato. Il pubblico accorre a questi eventi, ma la nostra idea è diversa. Vogliamo coltivare i talenti emergenti e far sì che i giovani crescano qui. C’è un aspetto che viene spesso sottovalutato nel potere della musica, ed è quello sociale. Gli eventi musicali sono intrattenimento, sono ritorno economico, ma sono anche un collante per la comunità. I giovani che trovano spazio per esprimere le loro passioni restano sul territorio e contribuiscono a far crescere la comunità. Insomma, noi facciamo un lavoro diverso rispetto alle altre manifestazioni».

Pensa che ci sia la possibilità che questa festa cresca?

«Non è facile. Le risorse sono solo quelle che la Pro Loco riesce a ricavare autofinanziandosi. Bisognerebbe creare delle sinergie, magari con i comuni vicini. Ho avuto la possibilità di parlare con il sindaco di San Damiano che fa un lavoro importante con “La Barbera incontra”. Dare uno spazio anche alle nostre realtà sarebbe un passo importante per i giovani. Abbiamo toccato con mano che non mancano i musicisti interessanti. Quest’anno abbiamo visto sul palco i Laiv, ragazzi di Costigliole che sono stati molto apprezzati, Macs Inghio con la sua band e poi tutti i Dj: Dj Daniele, RVB3N, Dj Mauro, tutti ragazzi che hanno già un discreto seguito e che andrebbero incoraggiati».

Che cosa manca perché la Festa della Musica si affermi definitivamente?

«Crederci. Questo tipo di manifestazione dovrebbe essere sostenuta da tutta la comunità a cominciare dall’amministrazione. Si può fare di più coinvolgendo le realtà economiche, creando un’offerta più articolata anche a livello di ristorazione, mettendo insieme le forze. Il rischio che questo tipo di manifestazioni muoiano è quello che sul territorio si crei una desertificazione culturale e a cascata anche del commercio locale. Occorre smettere di piangersi addosso e fare un passo avanti creando collaborazioni e mettendosi in gioco. Dobbiamo essere positivi e andare avanti su questa strada».

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