Ad Asti, nel 2022, succede ancora che le infrastrutture di base che diamo tutti per scontate, come la presenza di una copertura telefonica adeguata della rete mobile, non siano disponibili per tutti. Ad esempio per coloro che vivono o transitano a Valle Baciglio. Il segnale arriva fino a un certo punto, salvo poi perdersi del tutto lasciando numerose case e famiglie completamente isolate dalla telefonia 3, 4 e 5G.
A denunciare la situazione è Davide Garbin, 26 anni, da poco proprietario di una casa a Valle Baciglio e alle prese con tutte le problematiche del caso. «Siamo nel 2022 e la rete mobile in questa località rimane un qualcosa che non si vede nemmeno con il binocolo e questo è inconcepibile – spiega – La maggior parte delle persone che abita a Valle Baciglio sono persone anziane e avere la possibilità di comunicare non sarebbe male per una qualsiasi necessità. C’è anche chi abita lì ed è anche più giovane e che ha bisogno per poter comunicare per motivi di lavoro. Diciamo che oramai il telefono è essenziale e non è possibile essere tagliati fuori dalla rete in questo modo».
La zona interessata dall’assenza del segnale 3G (mentre ad Asti già funziona il 5G) è una porzione di territorio tra località San Grato, frazione Sessant e Valle Baciglio.
«Voci, che ho raccolto da queste parti, ma non so se corrispondano al vero, dicono che in passato ci fu una persona che avrebbe messo a disposizione un terreno per l’installazione di un ripetitore – continua Garbin – Ma poi non se ne parlò più. So che a Valle Baciglio anche il circolo della frazione ha questo problema perché il segnale per i cellulari si ferma a circa 1 chilometro dalla sede».
Così, mentre in alcune zone di Asti e dell’immediata cintura c’è chi raccoglie firme per fermare l’installazione di nuovi tralicci e di ulteriori ripetitori, di solito per questioni di impatto ambientale, c’è anche chi propone di raccoglierle, se servisse, per avere un minimo di infrastrutture utili a portare il segnale 4G dove oggi non esiste alcun modo per averlo. «A meno che – conclude Garbin – non si faccia un contratto con un gestore che offra internet con il satellite perché anche la rete da telefono fisso non è affatto sufficiente». Ad oggi sembra che nessun operatore telefonico abbia intenzione di investire soldi per coprire Valle Baciglio con un accettabile servizio di telefonia mobile.
«Ma chiederò un incontro al sindaco Rasero per illustrargli il problema, magari proprio qui sul posto, così che possa toccare con mano la situazione non più sostenibile».
Il Comune potrebbe, quindi, farsi portavoce con le compagnie telefoniche per estendere il servizio di telefonia mobile a Valle Baciglio. Servizio che oggi rappresenta non solo uno strumento indispensabile per lavorare in smart working, oppure nei casi di DAD per gli studenti, ma grazie alla capillare diffusione dei gruppi di controllo del territorio, attraverso WhatsApp, è anche un ausilio per la sicurezza per chi vive in zone isolate.
A residenti di Valle Baciglio tutto questo oggi è precluso e senza dubbio l’amministrazione dovrà farsi carico del problema.