Il Museo del Palio, inaugurato nel 2015, ha sede a Palazzo Mazzola, in Via Cardinal Massaia. Nelle sue splendide sale ospita la storia della manifestazione, racchiusa in documenti d’epoca originali: manifesti, locandine, bandi, bozzetti…. senza scordare ovviamente costumi e stendardi!
A dirigere il Museo è Barbara Molina. Le sue parole lasciano trasparire una grande passione per l’attività svolta ed una preparazione davvero dettagliata.
«Il Museo venne finanziato con il Pisu, il piano di sviluppo urbano integrato, che riguardò le periferie ovest di Asti. Ho seguito tutto l’iter della sua evoluzione, a partire dalla nascita fino ad oggi: il comitato scientifico che ha lavorato all’allestimento e ai testi, l’attività didattica, l’attività promozionale e le mostre… In tutta sincerità lo sento un po’ anche mio».
Il Palio, la sua storia, le sue manifestazioni: tutti argomenti molto coinvolgenti…
«Si, certo, ma la mia grande passione è il Medioevo Astese, da sempre, fin dai tempi dell’Università. Ho avuto la fortuna di avere un maestro del calibro del professor Renato Bordone, docente universitario, e la passione in me è cresciuta in maniera esponenziale. Il Palio per certi versi è il passaggio seguente, poiché costituisce l’esplicitazione del Medioevo Astese».
Il Palio come lo vive? A quale Comitato appartiene?
«Sono cresciuta ed ho frequentato le scuole nel Borgo Torretta, dove ho ancora molti amici. Pertanto i biancorossoblu sono in cima alle mie preferenze. E’ pur vero che i miei nonni hanno sempre abitato al Don Bosco, dove io oggi risiedo. Inoltre, grazie ad un cugino a cui sono molto legata, ho un legame anche con San Martino San Rocco. Ero presente alle due vittorie del 1984 e 1985. Una tripla opzione quindi».
Come si sceglie un argomento, meglio ancora un tema, attorno al quale costruire e far nascere una mostra?
«Adesso lavoriamo in equipe, ci sono dei volontari, ci confrontiamo e sviluppiamo le idee. All’inizio ero più sola, quindi tutte le decisioni spettavano quasi esclusivamente a me e mi sono servita molto dell’Archivio. Adesso il Museo sta diventando davvero emanazione del Palio di Asti. Dai vari Comitati, situazione che mi rende orgogliosa, ricevo una collaborazione pressoché totale e quasi immediata. C’è grande sinergia e questo è un segnale importante».
Il Museo ed i bambini: c’è interesse da parte loro quando arrivano in visita?
«Quando abbiamo creato il Museo forse non era troppo adatto alle fasce d’età più giovani. Nel tempo abbiamo corretto l’impostazione migliorandola. Sono arrivati costumi, bandiere e vessilli e dai bambini, parlando ovviamente con un linguaggio a loro adeguato, riceviamo messaggi importanti di partecipazione ed interesse
Infine: quali sono i progetti in cantiere?
«Ne abbiamo uno davvero ambizioso, proposto all’interno del Comitato di volontari con i quali si lavora in equipe. Si tratta di una news, perché é la prima volta che ne parlo. “Il costume teatrale nel Palio anni settanta abbinato ai film che hanno ispirato questo costume teatrale”. Se andrà in porto sarà qualcosa di eccezionale: da Guglielminetti a Zeffirelli per intenderci. Un progetto affascinante!»
Nelle foto: Barbara Molina e l’esterno di Palazzo Mazzola.