Poesia, mistero, creatività e passione. E’ ciò che si percepisce osservando le opere di Michela Squillacioti, pittrice e fotografa astigiana che nei giorni scorsi ha inaugurato una personale a FuoriLuogo, in via Govone 15.
«In collaborazione con l’Associazione Faro Astesana stiamo cercando di incrementare le mostre qui da noi – ha commentato Riccardo Crisci, cofondatore e presidente della residenza culturale FuoriLuogo – per dare visibilità ad artisti astigiani o a chi valorizza il territorio. Michela Squillacioti è la rappresentante perfetta perché, oltre ad avere il collegamento con la tradizione (ha disegnato due Drappi del Paliotto di Asti), dà lustro alla nostra provincia, essendo un’artista riconosciuta a livello nazionale».
L’ispirazione
Attenta e sensibile osservatrice, l’artista sa cogliere ispirazione da piccole sfumature e banali dettagli del quotidiano, come la molletta del bucato che ha dato origine a una serie di fotografie dove, unica protagonista, è appunto una molletta azzurra dimenticata appesa a un filo.
In mostra c’è un quadro intitolato “Macbeth”. «E’ il primo lavoro realizzato in occasione della rassegna “Passepartout” – ricorda l’artista – che si apre come una quinta e che mi è stato ispirato dai manifesti scollati che svolazzano al vento». C’è anche “Crimini di guerra – Tina Anselmi”, raffigurante una ragazza in bicicletta, dedicato alla storia della politica e partigiana italiana. Ci sono tante foto, qualcuna premiata con menzioni speciali, tutte emozionanti e particolari. «Alcune le ho scattate con il telefono cellulare – sottolinea Squillacioti – altre con la macchina fotografica».
Dipinti a colori e in bianco e nero
Poi sono presenti installazioni, riflessi, panorami, persone, scorci di vie, tra colori e bianco e nero. «Come i quadri un po’ retrò che ho dipinto ultimamente – aggiunge – appunto in bianco e nero e per i quali ho utilizzato i “trasferelli”».
A stimolarle la creatività sfilate di moda, pubblicità o immagini sulle riviste. C’è poi una serie che le è stata ispirata da una influencer comasca dove il soggetto è sempre di schiena o con la testa bassa. Ci sono i primi lavori fatti con il cellophane, c’è la foto “Deformazione professionale” stampata su tela, inserita in un catalogo e premiata, lo scorso anno, alla Rassegna Internazionale d’Arte “Premio città di Montecosaro”. Ci sono amore ed entusiasmo, in questa mostra, ricerca e sperimentazione.
L‘esposizione sarà visitabile fino alla fine di settembre negli orari di apertura di FuoriLuogo.