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Consiglio comunale aperto Casa di Riposo al Teatro Alfieri8
Attualità
Il caso

Casa di Riposo: approvato un odg della minoranza che chiede alla Regione di essere parte attiva per salvare la struttura

Il documento è passato con i voti di tutti, ad eccezione di Fratelli d’Italia che spiega: «Un documento di un populismo estremo che non rilancia la struttura»

Mentre il commissario straordinario alla Casa di Riposo, Mario Pasino, ha annunciato di aver fissato per il 5 ottobre il termine ultimo per dare una svolta al caso che sta tenendo con il fiato sospeso molti astigiani, vale a dire il futuro dell’IPAB più grande del Piemonte su cui gravano 8 milioni di euro di debiti e una serie di criticità strutturali non secondarie, al termine del Consiglio comunale aperto di lunedì sera è stato approvato un ordine del giorno che potrebbe accendere una nuova speranza, almeno così sperano gli estensori, per il futuro dei 150 ospiti e dei 120 lavoratori.

Si tratta di un odg promosso e scritto dal consigliere di minoranza Mauro Bosia di Uniti si Può e approvato da tutti, anche con il sostegno della maggioranza, a esclusione dei consiglieri e degli assessori di Fratelli d’Italia. Un ordine del giorno che punta a coinvolgere maggiormente la Regione Piemonte come parte attiva per trovare una soluzione ai tanti problemi che gravano sulla Casa di Riposo di Asti.

«Considerato – si legge nel documento approvato – che la Regione Piemonte avrebbe dovuto fungere da controllore dell’ex IPAB; che esiste già un accordo del 2006, mai applicato nel quale si prevedono 120 posti letto convenzionati, 150 per non autosufficienti, 34 cas, 10 hospice» il Consiglio comunale ha deliberato di chiedere alla Regione «di dare attuazione all’accordo del 2006, localizzando nella struttura una serie di servizi sanitari ad alto contenuto assistenziale, quali per esempio posti letto per lungodegenza, hospice, stati neuro-vegetativi, di cui fra l’altro la provincia di Asti è sottodimensionata rispetto ai parametri regionali, al fine di rendere appetibile il salvataggio della struttura da parte dell’unico soggetto interessato attraverso un’offerta più alta».

Il Consiglio comunale chiede alla Regione «di farsi garante degli 8 milioni di debito della struttura; di tenere congelati i 120 posti “convenzionati” in attesa della prosecuzione delle trattative, in modo da fermare le pressioni di altri operatori del settore che potrebbero vedere nel fallimento della struttura la possibilità di ottenere nuovi posti convenzionati; di individuare la struttura quale sede di un piano di sviluppo dei servizi ad alto contenuto assistenziale, anche in partner con un privato, ad oggi molto carenti ad Asti, facendo attenzione a non privatizzare, depauperare o creare concorrenza con i servizi già offerti dall’Asl AT e di istituire un tavolo permanente in cui siano presenti Regione, Asl, sigle sindacali, commissario della struttura, membri del Consiglio comunale di Asti, Banca di Asti, Fondazione REAM e Fondazione Cassa di Risparmio di Asti».

Un documento creato per trovare la massima convergenza possibile tra le forze di minoranza e maggioranza, ma che non ha convinto Fratelli d’Italia che esprime i consiglieri Federico Cirone, Luigi Giacomini, Roberto Venturini e due assessori, Marcello Coppo ed Eleonora Zollo, quest’ultima proprio con delega ai Servizi Sociali.

Briccarello: «Fratelli d’Italia pare non dimostrare interesse per la Casa di Riposo»

«Gli esponenti di Fratelli d’Italia, dopo un pirotecnico intervento contro l’odg, non l’hanno firmato, astenendosi e lasciando in anticipo la sala consigliare (gremita di privati cittadini un attesa di risposte). – è il commento scritto su Facebook dalla consigliera comunale Vittoria Briccarello (Uniti si può) dopo l’esito del voto – Hanno proposto alternative? Ovviamente no. Hanno usato un dialogo costruttivo? Ovviamente no. Hanno dimostrato interesse per la Casa di Riposo di Asti? Parrebbe di no. E dire che Coppo è in corsa per le elezioni del 25 settembre e ha alle spalle un partito a cui, quantomeno per potenza economica, si potrebbe chiedere una mano tangibile al risanamento della situazione. Ma d’altronde da chi sostiene una che se la prende con Peppa Pig e l’Anpi, che ti aspetti?».

Il sindaco Maurizio Rasero ha invece accolto con maggiore favore l’odg promosso da Bosia, pur non condividendone tutti gli aspetti e i punti inseriti al suo interno. Ma i due si sono anche stretti la mano, cosa rara dati gli scontri, anche dai toni molto forti, che in passato hanno contraddistinto le battaglie di Uniti si può contro l’amministrazione di centrodestra.

«In sostanza abbiamo detto che la Regione deve fare la sua parte, garantendo il debito e mettendo a disposizione una serie di posti letto convenzionati per rendere l’offerta del privato più consistente. – commenta Mauro Bosia – Ricordo che è la regione ad essere responsabile della struttura e che negli anni ha promesso di dislocare nella Casa di Riposo, e in provincia di Asti, una serie di servizi sanitari ad alto contenuto assistenziale che poi non ha dislocato. Questa può essere l’occasione per salvare la struttura e mettersi in regola con le sue lacune. Di certo non possiamo accettare che la Regione faccia la parte che ha fatto lunedì sera. C’era solo l’assessore Marrone, che ha parlato in teleconferenza e in maniera generica: tutti ci aspettavamo che venisse a dirci che si chiude o si investe. L’ho detto: – conclude Bosia – se i partiti a livello regionale non fanno la loro parte, la politica locale dovrebbe giurare loro che ad Asti, alle elezioni politiche, non prenderanno un voto».

Coppo (FdI): «È un ordine del giorno di un populismo estremo»

Ma l’assessore Marcello Coppo, interpellato al telefono per una replica, difende la scelta di aver abbandonato il Teatro Alfieri, dove si è svolto il Consiglio, prima del voto dell’odg ed entra nel merito del suo contenuto e delle critiche da parte di Briccarello e Bosia.

«Non conoscevo le dichiarazioni di Briccarello, ma tanto per cominciare non capisco a quale potenza economica si riferisca la consigliera dato che Fratelli d’Italia è composta da persone che lavorano e non hanno grandi finanziamenti alle spalle. Ma, al di là di questo, alla riunione dei capigruppo, convocata prima del Consiglio, era stato deciso che non avremmo presentato un ordine del giorno. Quindi il blitz di Bosia e Uniti si può l’abbiamo trovato poco corretto. Però il vero problema è che si tratta di un ordine del giorno di un populismo estremo, volto a farsi dire di no per forza e che va a colpire i deboli, gli anziani ospiti della Casa di Riposo. Quell’odg – continua Coppo – porta tutto su un dirigismo e non certo su un rilancio perché se chiedi quelle garanzie a qualcuno lo fai a fronte di un serio progetto di risanamento e rilancio che oggi non esiste. Per questo ci siamo rifiutati di votarlo: di serio ha molto poco e non garantisce alcun beneficio. Meglio sarebbe stato, a questo punto, scrivere un odg condiviso seduti intorno a un tavolo».

Coppo non finisce qui e incalza ancora il centrosinistra richiamandolo a quelle che vede come responsabilità “politiche” sul caso dell’IPAB. «Ricordo – continua l’assessore di Fdl – che mentre il debito aumentava, alla Casa di Riposo c’era un commissario espressione della loro parte politica (Camisola ndr). Voglio quindi difendere l’operato dell’assessore Marrone perché si è messo in campo molto più di altri e di chi l’ha preceduto per trovare una soluzione al problema. Una situazione che era già molto grave al suo arrivo. Per questo non abbiamo votato quel documento, – conclude Coppo – perché la soluzione dev’essere plausibile e di certo non vogliamo prenderci la responsabilità di disastri fatti da altri. Ovvio che siamo per salvare la Casa di Riposo a cui teniamo, ma vogliamo che si discuta seriamente e non facendo della mera propaganda elettorale, specie se arriva da quella parte politica che noi riteniamo maggiormente responsabile di questa situazione».

La replica di Bosia: «Non è vero che non si potevano presentare ordini del giorno»

Parole, quelle di Coppo, alle quali risponde il consigliere Bosia interpellato dal nostro giornale: «Tanto per cominciare non è vero che nella riunione dei capigruppo sia stato deciso che non avremmo presentato ordini del giorno e mi meraviglio che Fratelli d’Italia, con due assessori in Comune, un assessore nella giunta Cirio, con Coppo che sta per diventare parlamentare se la prenda perché ci permettiamo di presentare un ordine del giorno. Ma mi faccia il piacere: tutti i consigli comunali aperti si concludono con la votazione di un odg. Inoltre – continua l’estensore del documento – preciso che Uniti si può non ha nulla a che fare con l’ex commissario alla Casa di Riposo Camisola, al massimo Coppo può dirlo al PD. La verità – conclude Bosia – è che Fratelli d’Italia non ha fatto nulla per risolvere questo problema e che il nostro ordine del giorno, invece, cerca di aiutare 120 persone che rischiano il posto di lavoro. Ci vuole del coraggio a sostenere quello che dice Coppo».

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