Quando si arriva a creare un comitato spontaneo di cittadini per denunciare una «situazione abitativa, sociale e di sicurezza diventata ormai insostenibile per gli abitanti», significa che c’è bisogno l’intervento di tutte le istituzioni, nessuna esclusa, per affrontare le criticità e cercare di risolverle. Vale anche per le richieste del comitato “corso Matteotti, via Guttuari, via Comentina e piazza Marconi” che sono state messe nero su bianco in una lettera al prefetto Claudio Ventrice, al questore Sebastiano Salvio, al sindaco Maurizio Rasero, ma anche agli assessori Marcello Coppo (sicurezza), Mario Bovino (commercio e decoro) ed Eleonora Zollo (politiche sociali).
Questo perché i problemi denunciati dai residenti del quartiere di corso Matteotti, a ridosso della stazione, sono vari, ma nascono in larga misura da una nutrita presenza di persone che vivono o hanno attività nel quartiere, tra cui diversi immigrati stranieri, poco attenti a rispettare le regole di buona convivenza, quelle sul decoro urbano, gli orari di apertura e chiusura dei negozi, etc.
Non mancano “casi” ancora più gravi di ubriachezza molesta, risse, danneggiamenti e vi discorrendo. Sono 25 i sottoscrittori della lettera alle istituzioni con la quale si chiede, tra gli altri, «la regolamentazione della vendita e del consumo di alcolici nella zona, con l’intervento, ove richiesto, delle forze dell’ordine e dell’Arpa, se necessario, così come avviene in tutta la città; la regolamentazione dell’orario per il consumo di alcolici nella suddetta zona e l’immediato intervento della questura in caso emergano problematiche di ordine pubblico; la presenza costante di un vigile di quartiere che applichi le ordinanze attualmente in vigore, tra cui quella di non poter collocare sedie, divani, et similia lungo i marciapiedi; l’attivazione di operazioni di recupero rifiuti dell’Asp di supporto all’abituale lavaggio strade il giovedì sera, ormai azione puramente di contorno e routine al reale mantenimento della normali condizioni igienico sanitarie; il rafforzamento del sistema di illuminazione, onde rendere sicuro e piacevole il transito a piedi della zona al rientro del lavoro, o del doposcuola nei pomeriggi invernali».
Ma poiché il problema è anche di mancata integrazione, almeno per quanto riguarda i cittadini stranieri, si chiede «la presenza di mediatori culturali costanti affinché comunichino ed esemplifichino a esercenti e abitanti la normativa attualmente in vigore, spesso non adeguatamente illustrata».
Necessari inoltre «l’attivazione di azioni sociali immediate di sussidio e aiuto in caso di alcolismo, tossicodipendenza e alienazione sociale e l’attivazione di attività di educativa territoriale, tramite anche un eventuale sportello, attivo negli orari di doposcuola che funga da collante sociale, educativo e di sostegno alle famiglie della zona». A ciò si aggiungono richieste di maggior decoro e pulizia degli spazi pubblici.
L’incontro con il prefetto e le sue rassicurazioni
Due membri del comitato hanno già avuto modo di incontrare il prefetto Ventrice mentre attendono di fare altrettanto con il sindaco che si è detto disponibile a confrontarsi con loro. «Il prefetto conosceva già molti di questi problemi, – spiega Marianna Comunale del comitato – altri glieli abbiamo segnalati durane l’incontro. Il prefetto ci ha dato la garanzia che, sul fronte della sicurezza, interverrà dopo aver valutato le migliori soluzioni. Ovviamente le criticità di competenza del Comune dovranno avere risposte da parte dell’amministrazione comunale». Ma, in ogni caso, dal comitato spiegano di non essere contro gli stranieri perché ci sono anche italiani che creano problemi tra la stazione e corso Matteotti, specie ubriachi o tossicodipendenti.
Il sindaco Rasero incontrerà il comitato, «magari in un’apposita commissione consiliare – spiega – e comunque nel giro di pochi giorni». «Conosciamo i problemi segnalati nella zona di corso Matteotti – continua Rasero – che poi sono quelli che si vedono in tutte le città nelle aree vicine alle stazioni ferroviarie. Ricordo che al Tavolo della Sicurezza, in prefettura, avevo già portato il caso di corso Matteotti, molto prima che nascesse il comitato di cittadini».
[foto Ago]
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