Sabato e domenica, all’ombra della Torre Rossa, si tornerà indietro nel tempo, al medioevo, con l’atteso ritorno di “Arti e Mercanti”. Due anni di stop per l’emergenza sanitaria non hanno scalfito l’entusiasmo della CNA che ha voluto andare oltre le difficoltà oggettive del momento e ridare alla città una delle sue manifestazioni di punta, giunta alla 21° edizione.
Da piazza Santa Caterina e palazzo Alfieri, la location di Arti e Mercanti è per tradizione quella che ai tempi dei romani era l’ingresso al decumano massimo (l’attuale corso Alfieri). Si torna al medioevo, prima della scoperta dell’America, grazie a un’accurata ricostruzione di un tipico villaggio del tempo tra artigiani, locande, giochi e spettacoli. Tutto sarà ricostruito nel minimo dettaglio anche grazie alla presenza di una commissione molto attenta a qualsiasi elemento “fuori tempo”.
La manifestazione sarà aperta alle ore 11 di sabato 24 e chiuderà alle ore 20 di domenica 25. L’inaugurazione, alla presenza delle autorità, avrà luogo sabato mattina alle 12. L’aspetto enogastronomico sarà, come sempre, molto curato e rispettoso del periodo storico: zuppe, salumi, formaggi, farinata, arrosticini, pesce fritto, ciambelle, torte di mele o di nocciole, friciula, paella, birra artigianale, vino e altro ancora. Banditi il pomodoro, le patate, il mais, il cioccolato e tutti i prodotti che arrivarono in Europa dopo la scoperta del Nuovo Mondo.
Sarà inoltre possibile, su prenotazione, gustare una merenda medievale nella vineria di via Vassallo 2, nei locali riaperti per l’occasione dalla CNA insieme al Circolo Brigante Lucano di Viatosto. Dedicato all’alimentazione anche l’approfondimento “La cucina nel medioevo tra storia e curiosità” insieme al farmacista Andrea Romagnolo e al Professor Remo Bagnasco (domenica alle 10.30 nel cortile del Michelerio). La Fondazione Asti Musei, che collabora per la prima volta con Arti e Mercanti, organizzerà in entrambe le giornate due visite guidate: alle 16 sarà possibile fare un piccolo tour nella Asti Medievale mentre alle 17.30 al solo costo d’ingresso (5 euro) si potrà visitare con una guida la mostra “Il vetro è vita”, attualmente allestita a Palazzo Mazzetti, che resterà aperto fino alle 21.
Importante anche la collaborazione con le scuole. Gli studenti del Liceo Artistico “B. Alfieri” (disegno dal vivo e scultura) e quelli dell’I.I.S. “A. Castigliano” (sartoria ed elettrici), si cimenteranno con gli antichi mestieri.
Tornano degli artisti di strada Giullari del Carretto, cui si affiancheranno i musici Rujos, ed i cavalieri di Asti Buhurt Club. Confermata la presenza degli arcieri di Asd Astarco, dello stand delle Politiche Sociali del Comune di Asti (che quest’anno proporrà dei giochi medievali), e dei volontari del canile (in compagnia di qualche ospite in cerca di casa). E ancora: il teatro delle marionette di Vincenzo Tartaglino e una proposta ad hoc, promossa insieme all’Asd Vallensogno. Si tratta di tre laboratori di conoscenza ed avvicinamento agli animali (pecore, galline e asinelli), senza dimenticare la presenza del borgo San Lazzaro, vincitore del Palio, che domenica alle 16 effettuerà l’atteso giro della vittoria.
Insomma, un ricco programma per una due giorni al tempo di quando Asti era una delle più grandi potenze economiche europee.
Gli organizzatori: «Contrastato il sentimento di rassegnazione»
«Nel nostro piccolo abbiamo voluto a contrastare il sentimento di rassegnazione che è sempre più diffuso, creando un’occasione di promozione dell’economia del nostro territorio». Così la presidente della CNA Lia Merlone commenta il ritorno dell’evento che, come tradizione vuole, chiuderà il settembre astigiano.
Una 21° edizione fortemente voluta, con importanti novità: «L’edizione 2022 segna l’avvio della collaborazione con la Fondazione Asti Musei – spiega la direttrice Stefania Gagliano in una logica di sinergia per la promozione del territorio». L’obiettivo è promuovere il territorio, richiamare pubblico e turisti dopo il lungo stop del Covid che ha messo in crisi alcune delle manifestazioni più note di Asti, in primis il Festival delle Sagre.
«Arti e Mercanti non è soltanto una manifestazione – sottolinea la curatrice Giuliana Domenichini – È una comunità di piccoli imprenditori che ogni anno si ritrovava ad Asti nel quarto week end di settembre. Questo prima che la pandemia ne stravolgesse le vite. Negli scorsi mesi abbiamo certificato il venir meno di oltre il 30% dei partecipanti “storici”: molti hanno chiuso, altri non se la sono sentita di investire in questo clima di incertezza. Per contro abbiamo riscontrato anche un trend inverso: un numero maggiore (rispetto agli altri anni) di nuove imprese ha scelto di aderire ad Arti e Mercanti, forse cogliendo il senso di ripartenza di questa edizione».