Un taglio sociale quello che è stato dato all’edizione di Asti Ben Essere organizzata sabato scorso dalla Cooperativa della Rava e della Fava al Foyer delle Famiglie delle Acli che ha messo a disposizione i saloni per consentire un’edizione interamente “al coperto”.
Alla nona edizione (tornata in presenza dopo quella virtuale causa Covid), la rassegna di discipline olistiche allarga il suo ambito e passa dalla persona alla società tutta, con un concetto molto più ampio di “cura”.
Tanti i partecipanti e il pubblico che ha sfidato la giornata di pioggia per andare a visitare di persona tutti i vari operatori e a seguire incontri, laboratori e convegni.
Fra le iniziative più apprezzate la biciclettata della Rete Asti Cambia cui hanno aderito in tanti nonostante il maltempo; l’iniziativa si è inserita nella Settimana Europea della Mobilità Sostenibile.
Il tema della “comunità che crea” è stato affrontato anche in tre distinti convegni con relatori che hanno affrontato con semplicità e chiarezza questo concetto. Concetto ribadito dai rappresentanti della Fondazione “La Corte delle Madri” di Bereguardo, provincia di Pavia, presenti con i loro progetti sociali cui si è aggiunta la sfilata di moda etica delle sartorie sociali italiane a denominazione Oso.
E poi tanti espositori ed operatori olistici, ognuno con la sua specializzazione ma tutte animate da un profondo e continuo lavoro di studio per donare benessere alle persone.