È un Emanuele Luzzati particolare quello che emerge dalla mostra in corso al salone Riccadonna di Canelli: dello scenografo, animatore e illustratore genovese – due volte candidato all’Oscar per i film di animazione “La gazza ladra” (1964) e “Pulcinella” (1973) – si possono infatti ammirare anche opere meno conosciute.
Le hanno raccolte i coniugi Adriano Benzi e Rosalba Dolermo, collezionisti di Acqui Terme, che negli anni passati hanno proposto un ciclo di esposizioni, prima a Cavatore e poi nella loro città di residenza, dedicati fra l’altro a Mario Calandri, Giacomo Soffiantino, Francesco Casorati.
Il percorso espositivo
“Percorso 101” è il titolo della mostra di Canelli su Luzzati: allude al fatto che lo scorso anno è stato celebrato il centenario della nascita dell’artista, con una serie di eventi in tutta Italia. Benzi presenta oltre 120 lavori (calcografie-acqueforti, litografie, serigrafie). «Mi sono basato in particolare su tre libri d’artista», spiega. «Il più curioso è “La cabala del lotto”, edito nel ‘90 dal laboratorio Stella di Torino, con filastrocche di Nico Orengo e litografie di Luzzati. Un altro è un grosso volume realizzato dalla stamperia “All’insegna del Lanzello” di Piero Nebiolo, cui si devono meravigliosi libri d’incisione, fra cui appunto questo “Bertoldo” di Giulio Cesare Croce, con 26 pezzi bellissimi di Luzzati. E arriviamo nel 2002 con un’altra edizione elegantissima realizzata a Torino da Schialvino, intitolata “Fonstulì”: è un racconto di Nico Orengo, con xilografie acquerellate a mano da Luzzati». Non tutti avranno conosciuto la rivista di critica teatrale “Il Dramma”, nata nel ‘25 (le ultime uscite risalgono agli Anni 80), che può essere considerata la memoria storica del teatro italiano. «Luzzati firmò una serie di copertine fra la fine degli anni ‘40 e l’inizio dei ‘50: alcune sono stampate in offset, altre addirittura in fotolito», spiega Benzi. «Le ho incorniciate e le presento in bella evidenza: la gente si sorprende, piacciono molto».
I menù
Per una ristampa dello “Strafforello”, il dizionario ottocentesco che raccoglieva i proverbi di tutti i popoli (è noto così dal nome dell’autore), Luzzati fu chiamato a interpretarne graficamente sedici e lo fece con una serie di tavole a colori dove emerge il suo stile inconfondibile. Ma firmò anche degli ex Libris, che nessuno si è mai sognato di cercare.
Benzi li ha recuperati e li espone, così come alcuni menù: «Ne avevo già proposti un paio, provenienti dalla Francia, in due mostre dedicate proprio a questi cartoncini elegantemente illustrati. Mi piace valorizzare cose insolite, curiose che ho trovato nel corso di anni di appassionata ricerca».
La mostra è visitabile fino al 9 ottobre tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Info: 330 470060. Disponibile il catalogo con le immagini in mostra e interventi di Elisabetta Cocito e Gianfranco Schialvino.