Asti si conferma una città della nebbia, dei giorni freddi d’inverno e di scarsissima brezza estiva che vada a mitigare la calura sempre più opprimente. Un breve riassunto dei dati più significativi che riguardano la nostra città nella singolare classifica sulla vivibilità climatica stilata dal Corriere della Sera in collaborazione con Ilmeteo.it sulla base dei dati del Centro Meteo Europeo degli ultimi 12 anni per le “voci” di lungo periodo e quelli del 2021 per quelle a misurazione annuale.
L’indice è stato calcolato non solo sulla base dei normali dati meteorologici, ma anche su altri dati che, pur di estrazione meteo, misurano la sensazione di benessere climatico degli abitanti dei 108 capoluoghi di provincia italiani.
Per gli esperti un buon indice è quello che supera i 700 punti e in Italia sono solo cinque le città che li hanno raggiunti: Imperia e Savona che si posizionano ai primi due posti seguite da Massa, Catanzaro e Ancona.
Asti si posizione nella seconda parte della classifica, al 75.mo posto con 488 punti. Distante dai 700 ritenuti utili per definire una buona condizione climatica.
Fra i dati peggiori leggiamo quello delle notti tropicali, ovvero quelle in cui la temperatura non scende sotto i 20 gradi: 14.mo posto con 15 giorni (nel 2021 che, seppur anno caldo, non è paragonabile all’estate appena passata). I giorni freddi , ovvero quelli in cui la temperatura massima è rimasta sotto lo zero, sono stati solo 8 (rispetto agli inverni del passato) eppure molti rispetto a quelli registrati in altre città del nord.
Nel 2021 le 2 ondate di calore registrate spingono Asti al 16.mo posto della classifica di questo parametro mentre la siccità pone il nostro capoluogo al 14.mo posto con 165 giorni senza pioggia.
Dati che già preannunciavano la tropicalizzazione della nostra area geografica che quest’anno si è particolarmente imposta.
La temperatura media di Asti è di 13 gradi, ovvero 1,3 gradi in più rispetto al 2010.