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EBT consegna buoni libro 2022
Economia
Iniziativa

EBT Turismo e Terziario, assegnati 123 buoni-libro per oltre 35mila euro

Claudio Bruno (Confcommercio): «Un’integrazione al reddito per andare incontro alle esigenze delle famiglie»

Ammontano ad oltre 35mila euro le risorse stanziate per l’assegnazione di buoni-libro alle famiglie di cui fanno parte dipendenti o titolari di attività associate all’Ente Bilaterale Territoriale del Terziario o all’Ente Bilaterale Territoriale del Turismo. Ovvero, i due enti composti da rappresentanti datoriali (Confcommercio) e dei sindacati di categoria (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil).
La consegna si è svolta martedì scorso presso la sede di Ascom Confcommercio.

L’iniziativa

«L’iniziativa dei buoni-libro, giunta alla quindicesima edizione – ha premesso Claudio Bruno, direttore provinciale Confcommercio – è di fatto un’integrazione al reddito per andare incontro alle esigenze delle famiglie. Soprattutto in momenti come questi di particolare difficoltà, dovuta ai rincari che stanno incidendo in maniera importante sul reddito».
A beneficiare dell’iniziativa sono 123 studenti (in aumento rispetto ai 116 del 2021): 33 alunni della scuola media (con un buono da 200 euro ciascuno), 63 delle superiori (250 euro) e 27 universitari (500 euro). Complessivamente sono stati infatti erogati 35.850 euro.
«In questo modo – ha continuato Bruno – favoriamo anche le cartolibrerie convenzionate della provincia presso le quali potranno essere spesi i buoni».

I commenti

«Gli Enti bilaterali – ha evidenziato il presidente dell’EBT Terziario, Enrico Fenoglio – si confermano come utile strumento alla sussidiarietà sociale poiché, grazie a queste prestazioni, riescono a sostenere le famiglie nell’ambito di alcune gravose spese, come quelle per l’istruzione».
Gli ha fatto eco Stefano Calella, che guida l’EBT Turismo. «I buoni-libro, insieme ad altre iniziative di sostegno al reddito familiare che i nostri Enti da diversi anni hanno intrapreso – ha sottolineato – sono ancora più apprezzabili perché rivestono una natura anticiclica nell’attuale contesto assistenziale».

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