Merita però dare ampio risalto ad una stagione iniziata in maniera entusiasmante con il trionfo di Fucecchio.
«Con la Contrada di San Pierino – esordisce Dino – avevo un rapporto consolidato nel tempo. Quest’anno gli incastri hanno funzionato alla perfezione, creando i presupposti per andare a caccia del successo. Conoscevo bene Zia Zelinda, una cavalla di proprietà di Luca Anselmi, e alla chiamata della dirigenza dopo l’estrazione e l’assegnazione ho immediatamente risposto di sì. Ho trascorso in San Pierino quattro giorni bellissimi, in piena serenità, coronati poi dal trionfo.»
Hai vinto nonostante lo schieramento al canapo ti vedesse di rincorsa…
«Paradossalmente era proprio la situazione che volevo. Disponevo di una cavalla esperta e partendo fuori dallo schieramento ho potuto gestirla nel migliore dei modi. In questo caso la rincorsa si è rivelata un’arma vincente.»
Passiamo a Ferrara, dove montavi per San Benedetto…
«Altra Contrada dove mi sono sentito a casa, a contatto con persone davvero in gamba. Ho puntato su Ribelle da Clodia, un soggetto che mi dava determinate garanzie e che conoscevo benissimo. A mettermi il bastone tra le ruote è stato però il fondo della pista, poco adatto alle caratteristiche di Ribelle. Non ho potuto lottare per le posizioni di testa.»
In ordine cronologico troviamo poi Castiglion Fiorentino.
«Altro rapporto consolidato con la dirigenza di Porta Fiorentina, per la quale avevo vinto nel 2018. L’anno seguente non avevo invece potuto correre perché ero squalificato. Mi sono trovato ad inseguire fin dalle battute iniziali e rimontare su quella pista non è facile. Conto di riprovarci e spero nuovamente per Porta Fiorentina.»
Il tuo secondo trionfo stagionale è arrivato a Bientina…
«Immensa soddisfazione. Ho vinto per la Contrada Guerrazzi con Unamore, cavallo di Stefano Vanni e Tonino Cossu. Lo avevo montato per tutto l’anno ed era il soggetto giusto per la pista di Bientina. Non ha tradito le aspettative.»
A Siena invece non hai trovato spazio né a luglio né ad agosto. I risultati che fino a quel momento dell’annata avevi conseguito non sono stati tenuti nella giusta considerazione?
«Alcune possibilità che io montassi in realtà potevano esserci, ma purtroppo non si sono concretizzate. Le dinamiche paliesche mi hanno tenuto fuori. Io sono abituato a muovermi con le mie gambe e non ho santi in paradiso. Se in futuro si ripresenterà l’occasione e una Contrada deciderà di montarmi, dimostrerò la bontà della scelta fatta nell’accordami fiducia.»
Asti: grande appoggio da parte della Cattedrale che ha ovviamente ripuntato su di te dopo la vittoria del 2019…
«L’esclusione di Forban non ci ha aiutato di sicuro. Ho corso con Zamura, che, a mio modo di vedere, ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità, sfiorando il raggiungimento della finale e disputando i primi due giri della batteria alla grande.»
Diamo un’occhiata al 2023. Prospettive?
«Ho possibilità di montare un po’ dappertutto, visti i buoni rapporti instaurati con le varie dirigenze, Inoltre tornerò a a Legnano: un Palio per me assai importante. Indosserò il giubbetto di San Magno.
Infine Dino: situazione nella tua scuderia?
«Riguardo ai purosangue ho i giusti contatti per reperire gli esemplari ad hoc da portare a Legnano. Per i mezzosangue sono ben fornito e inoltre, di recente, con Paolo Vairo e Piero Berrino ho acquistato una cavalla, Borghesia, vista quest’anno ad Asti dove ha esordito correndo per Moncalvo. In prospettiva promette bene: abbiamo grande fiducia nelle sue potenzialità.»