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Montiglio: “Per tener vivo il paese servono nuove forze”

Lo sguardo al futuro del sindaco Tasso nel bilancio (positivo) della Fiera del tartufo
Bilancio pienamente positivo per la Fiera nazionale del tartufo di Montiglio, che ha aperto la lunga kermesse dedicata al Tuber Magnatum Pico. Dopo la straordinaria prima giornata, che ha segnato la rinascita della ferrovia Asti-Chivasso con lo spettacolare arrivo di due treni storici, anche la seconda giornata ha visto una buona affluenza di pubblico nonostante il tempo piovigginoso.

«Desidero ringraziare – commenta il sindaco Dimitri Tasso – tutti i volontari (Pro Loco, Croce Rossa, Aps, circoli, paracadutisti), il personale comunale, i tecnici, gli sponsor pubblici e privati, la Fondazione Fs, i colleghi delle fiere nazionali del Monferrato e il Gal che hanno consentito di vivere momenti indimenticabili. Credo che l’edizione 2022 rimarrà negli annali. Abbiamo scoperto il bel mondo degli appassionati di treni storici e di modellismo ferroviario, oltre al Comis di Fulvio Bellora, che hanno allestito la mostra alla stazione in collaborazione con Guido Balzola. Abbiamo ritrovato gli amici del gruppo di auto storiche Camea e quello degli antichi mestieri. È tornato anche il trenino della fiera piaciuto molto all’ingegner Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione FS, che insieme a Pietro Fattori, Claudio Calvelli, Sabato Gargiulo e ai suoi collaboratori hanno creduto nell’amministrazione di Montiglio come interlocutore affidabile organizzando un evento impensabile solo pochi mesi fa. Siamo stati beneficiati, nonostante la stagione avversa, dall’amicizia dei tartufai che ci hanno esposto i loro preziosi diamanti».

«Ecco, ci siamo aperti al mondo con i nostri pregi e difetti per dire che Montiglio Monferrato è comunque una bella realtà e i tanti complimenti ricevuti per l’organizzazione e la bravura della Pro Loco ci hanno fatto piacere – aggiunge il sindaco – I nostri testimonial Bruno Gambarotta e Cinzia Montagna, con Moncirco, Mov in mus, gli sbandieratori di Montechiaro, le mostre allestite a partire dal nostro sempre presente Giorgio Macchia, la disponibilità della proprietà del castello nel consentire la visita alla cappella affrescata, le bande e gli artisti intervenuti hanno reso tutto più frizzante».

Il sindaco non vuole però dormire sugli allori e con realismo guarda avanti: «La partecipazione alle Sagre di Asti e la fiera così a ridosso hanno dimostrato che le nostre colonne portanti hanno bisogno di sostegno, di integrazione e anche di ricambio in alcuni casi. La stagione invernale sarà un’occasione per confrontarci perché le nostre teste di serie non si sentano più sole e intravedano nuove forze che possano continuare la tradizione di serietà, competenza, solidarietà, qualità e organizzazione con la quale ci siamo sempre contraddistinti. I nostri paesi si stanno spopolando e occorre ripensare alcune modalità di organizzazione. Però una piccola luce l’ho intravista in questi giorni di eventi. Tanti amici di tante zone diverse ci hanno aiutato con piacere, credo, anche divertendosi. Ecco, mi auguro veramente di poter instaurare alcune belle collaborazioni con tante associazioni o singoli che abbiano voglia di aiutarci per tenere vivo il nostro paese. Qualcosa già bolle in pentola e speriamo di ampliare i nostri orizzonti».

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