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Crisi energetica

Il vescovo di Casale: “Nelle chiese grandi si riscaldi soltanto nelle feste principali”

Il prelato: “D’altra parte un tempo non c’era il riscaldamento e si andava a messa con cappotti e pellicce”

Sul problema della crisi energetica e le sue conseguenze è intervenuto il vescovo di Casale Monferrato, mons. Gianni Sacchi; alla sua diocesi appartengono 18 parrocchie del nord-ovest astigiano.

«Non siamo ancora usciti dalla pandemia – osserva il prelato – e in più dobbiamo affrontare una situazione di crisi che ci tocca tutti profondamente e ci allarma. Tante famiglie non riescono più a pagare le bollette e i fornitori tagliano il servizio. Cerchiamo di fare il possibile per coinvolgere le istituzioni. Miracoli non se ne possono fare, ma una soluzione bisogna trovarla. Andiamo incontro a una situazione molto difficile. Verranno a galla tutti i problemi di questa crisi».

Il vescovo si è soffermato anche sul riscaldamento delle chiese: «Nella maggior parte delle parrocchie c’è poca gente alle celebrazioni. Se gli ambienti sono piccoli possono essere riscaldati, altrimenti il suggerimento è quello di scaldare la chiesa solo in occasione delle celebrazioni principali: Immacolata, Natale, Capodanno, Epifania. D’altra parte un tempo non c’era il riscaldamento nelle chiese e si andava a messa con cappotti e pellicce».

Nella foto, la Parrocchiale della Madonna di Cocconato.

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