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Roberto Venturini
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Il caso

Post “sessista” su Laura Boldrini: bufera sul consigliere di Fratelli d’Italia Roberto Venturini

In procinto di diventare presidente della commissione cultura è oggi accusato di «linguaggio misogino, violento e discriminatorio», ma lui replica: «La vera violenza sulle donne è un’altra»

Quattro facce che ridono, i classici emoticon che si usano sui social, con il seguente messaggio: «Boldrini: “siamo lo zoccolo duro della sinistra” …. quando le conviene parlare al maschile…». Così ha scritto su Facebook il consigliere comunale di Asti Roberto Venturini (nella foto), esponente di Fratelli d’Italia e papabile a diventare, fra qualche giorno, presidente della commissione cultura in Comune.

Un post del 26 ottobre, che ha ricevuto molti like da parte di simpatizzati, ma che solo oggi è diventato “virale” tra i banchi della politica astigiana scatenando una bufera sul consigliere di maggioranza.

Il post incriminato

Contro Venturini si stanno levando le voci di alcuni esponenti della minoranza consiliare e di associazioni come AstiPride che ne chiede le immediate dimissioni. La prima a rispondere alle parole di Venturini è stata la consigliera comunale di minoranza Vittoria Briccarello (Uniti si può) che è anche la vicepresidente della commissione cultura.

«In quanto vicepresidente della commissione cultura prendo le distanze dalle gravissime parole pubblicate dal consigliere Venturini, condivise dallo stesso in un post pubblico su Facebook. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti in merito alla gravità dell’utilizzo di un linguaggio misogino, violento, discriminatorio che, a parer mio e di Mauro Bosia (altro consigliere di Uniti si può), non ha né scuse né attenuanti. Ricordo inoltre che il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Tutte le forme di violenza: verbale, economica, fisica, sessuale, psicologica».

Per l’associazione Asti Pride quelle del consigliere di Fratelli d’Italia sono «allusioni talmente “basse” da essere difficilmente commentabili, emblema di una cultura intrisa del più bieco maschilismo e simbolo di quel patriarcato tossico che genera violenza sia fisica che psicologica verso il genere femminile e non solo. Parole vergognose – aggiungono dal sodalizio – che arrivano da un membro del Consiglio comunale eletto nelle liste di Fratelli di Italia, il partito che esprime “LA” Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, che nel discorso di insediamento ha ricordato come sia ancora difficile e raro per una donna raggiungere posizioni di grande responsabilità nella politica e nella società».

E ancora: «Venturini, in corsa per diventare presidente della commissione cultura della città di Asti già membro della commissione consiliare per la sicurezza, polizia municipale, protezione civile, controllo del vicinato, periferie, ambiente, legalità e trasparenza, che definisce le donne, sopratutto “quelle” che simpatizzano per la sinistra, come “zocc…”. Come Associazione – concludono da Asti Pride – chiediamo con fermezza le sue dimissioni da tutti gli incarichi politici ora ricoperti nonché da membro del Consiglio comunale. Chiediamo altresì al sindaco Rasero, a tutta la giunta ed ai rappresentanti della maggioranza politica di prendere posizioni forti, ufficiali e pubbliche contro tali scellerate dichiarazioni».

La replica: «È una stupidaggine pensare che abbia voluto offendere le donne o Laura Boldrini»

Ma il diretto interessato, finito nella bufera a distanza di qualche giorno dal post, non ci sta a essere etichettato come un uomo che sdogana una qualsivoglia violenza contro il genere femminile e, in particolare, contro l’ex Presidente della Camera Laura Boldrini.

«È una stupidaggine pensare che quel post voglia offendere le donne o Laura Boldrini – risponde raggiunto al telefono – Tanto per cominciare il post era preceduto da quattro facce che sorridono e che denotano il tono scherzoso. Quello che penso è che Boldrini abbia usato due pesi e due misure e che in passato, quando donne di Forza Italia hanno subito offese sessiste, lei non ha detto nulla a riguardo. Ma, al di là di ciò, la vera violenza contro le donne non è quel post, anche se poi ognuno ci legge ciò che vuole inventando interpretazioni di comodo. La vera violenza sulle donne avviene in quei posti dove vengono segregate in casa, picchiate, dove non si permette loro di prendere la patente o andare all’università».

Le parole di Venturini avranno anche un seguito in Consiglio comunale dove si annuncia un’interpellanza di Uniti si può nella quale si chiederà a tutta la maggioranza di prendere le distanze da quelle affermazioni.

«Se questa gente vuole creare un caso che lo faccia pure, – aggiunge il consigliere – ma forse non ha ben chiaro quale sia la vera violenza sulle donne. Per quanto riguarda Boldrini non ho mai avuto intenzione di insultarla in quanto donna, né ho voluto offenderla con frasi sessiste e non le ho dato della “zocc…”, ci mancherebbe ancora, sebbene l’abbia sempre ritenuta inadeguata al ruolo che ha ricoperto in passato».

La presidente della commissione pari opportunità: «Ma allora è tutto come prima?»

Le parole di Venturini non piacciono neanche a Nadia Miletto, presidente della commissione pari opportunità del Comune di Asti. «Leggendo quel post mi viene da dire che sia tutto come prima: anni di battaglie contro gli stereotipi, contro il linguaggio sessista e la violenza verbale, contro questi atteggiamenti maschilisti, che comunque riflettono la civiltà di un Paese, sembrano essere cancellati proprio qui in casa nostra. Bisogna combattere questi “modelli culturali”, vecchi, superati che denotano un linguaggio profondamente sbagliato. In un Paese normale – conclude – non dovrebbero neanche esserci le commissioni alle pari opportunità, ma evidentemente c’è ancora molto da fare».

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