Degli autobus degli studenti affollati già si è parlato, ma questa volta la testimonianza è diretta e arriva da una madre letteralmente infuriata per quanto capitato alla figlia proprio ieri.
La ragazza, 14 anni, prima superiore al complesso scolastico del Monti-Vittone di Chieri, abita nell’Astigiano e ogni giorno raggiunge la scuola con gli autobus di linea Vigo con partenza e arrivo a Castelnuovo Don Bosco.
«E’ da molte settimane, ormai, che mia figlia mi racconta di autobus strapieni, con tutti i posti a sedere occupati e i ragazzi in piedi fino a che ce ne stanno, addirittura fino sugli scalini per salire – racconta la madre – Spesso ha fatto l’intero viaggio in piedi, con lo zaino fra le gambe per non occupare spazio ma che sarebbe di impaccio in caso di frenata brusca o, peggio ancora, di incidente. Ma quello che è successo ieri è inaccettabile».
L’autobus di ritorno dopo la scuola parte da piazza Europa con un primo nutrito carico di studenti e fa poi la fermata al Vittone dove c’è un’altra piccola folla di ragazzi che sgomitano per salire.
«Questa volta è toccato a lei e ad un altro gruppetto di compagni di scuola – prosegue la madre – Quelli davanti sono saliti, hanno cominciato a “schiacciarsi” per starci e quando è toccato a lei, l’autista le ha detto che non poteva più farla salire, che erano in troppi e l’ha lasciata a piedi insieme a tutti gli altri che erano dietro, chiudendole la porta in faccia. E questo, ci raccontano i ragazzi, succede tutti i giorni».
Alle 14,10, da sola, la ragazzina ha chiamato casa per dire cosa era successo chiedendo che qualcuno andasse a riprenderla.
«Paghiamo 400 euro di abbonamento annuale, che non sono pochi; mandiamo i nostri ragazzi a scuola in autobus credendolo un mezzo di trasporto sicuro sotto tanti punti di vista e invece i ragazzini vengono lasciati a piedi? Quando mia figlia ci ha telefonato abbiamo fatto i salti mortali, ma siamo riusciti a staccarci dal lavoro e siamo andati a riprenderla. Ma i genitori che questo non possono farlo perché lavorano lontano o, semplicemente, non possono assentarsi?» si chiede la madre.
E non è la prima volta. Qualcuno, per essere sicuro di non essere lasciato a piedi, si è fatto autorizzare un’uscita anticipata di 10 minuti per andare a prendere l’autobus in piazza Europa; altri, quelli che non hanno nessuno che possa andarli a recuperare, quando rimangono a piedi aspettano fino alle 16 l’autobus successivo.
«Questo significa, nel nostro caso, una ragazzina di 14 anni, da sola, in una zona periferica della città, che deve fare pranzo e studiare, costretta ad aspettare due ore per tornare a casa, con tutti i rischi di ogni genere che può correre, solo perché non ha vinto la “roulette” dei posti di quel giorno. E’ un’assurdità. Anche a nome di tanti genitori, chiediamo che la Vigo si attrezzi per avere abbastanza posti, magari con due autobus, per riportare a casa i ragazzi all’uscita da scuola. E per far fare loro un viaggio in sicurezza, non appollaiati sugli scalini di ingresso come le galline».