A fine anni Sessanta riprese l’interesse per i quadranti solari, realizzandone nella sua lunga vita ben 528 (tutti accuratamente catalogati dal figlio Danilo), alcuni dei quali non più esistenti. La maggior parte sono nell’Astigiano e in provincia di Torino (soprattutto nel basso Canavese), ma l’artista montigliese ha realizzato sporadicamente opere anche in altre regioni (Lombardia, Toscana, Veneto, Liguria, Valle d’Aosta) e perfino una rosa dei venti in Francia. Tebenghi ha lavorato prevalentemente su edifici privati, mentre i tanti restauri che ha curato riguardano soprattutto orologi solari che si trovano su chiese ed edifici pubblici. Montiglio vanta 60 meridiane firmate da Tebenghi, diventate il simbolo del borgo monferrino, tanto che è stato creato un percorso per ammirarle.
La mostra potrà ancora essere visitata domenica 20 novembre, in occasione della seconda giornata della fiera del tartufo. Presenzierà il figlio Danilo, che ha realizzato a Brusasco (paese nel quale viveva l’artista) il Museo del tempo. Alcuni costruttori di meridiane interloquiranno con i visitatori.