Si tratta di una Barbera d’Asti Docg, di un Grignolino d’Asti Doc, di uno Chardonnay Doc, di un Metodo Classico Brut e di un Moscato d’Asti Docg.
A curarne la selezione, è stato il “Sante Lancerio” del nuovo millennio, ovvero, il sommelier e wine-coach dell’EnotecAmica di Campagna Amica Coldiretti Asti Paolo Noto (foto), rievocando virtù e sapienze di quello che fu il primo sommelier della storia moderna, il bottigliere di Papa Paolo III Farnese (1534-1549). Così, una risposta concreta, tra le altre, a quel nostalgico e ancestrale bisogno di “ritrovare i sapori
delle radici”; un’espressione, quella pronunciata da Papa Francesco in Cattedrale, che racchiude in sé un significato più profondo da ricercarsi nel piacere di riassaporare i ricordi delle sue origini, fatti di persone, di tradizioni e, perché no, anche di quella cultura contadina strettamente interconnessa alla terra astigiana e ai suoi frutti migliori.
I vini selezionati di Campagna Amica accompagneranno il Papa anche al Vaticano, dove potrà disporre di una piccola cantinetta astigiana composta dalle stesse denominazioni apprezzate durante il pranzo in Vescovado.
“Il desiderio più grande mio personale e di Campagna Amica – spiega Noto, – è che, sorso dopo sorso, Papa Bergoglio possa ricomporre quell’articolato puzzle delle sue origini riscoprendo i sapori più autentici della terra astigiana. Per lui, ho scelto alcune tra le nostre migliori denominazioni, per esprimere il territorio, la tradizione e la cultura locale. Vini importanti, bandiera di questa storica e fertile terra enoica, che attraverso il piacere dei sensi, dall’olfatto alla vista fino al gusto, parlano di terroir, la cui migliore accezione è data dalla sapiente unione di vitigno, microclima, caratteristiche del suolo e lavoro dell’uomo”.
“Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba
… – scriveva San Francesco nel Cantico delle Creature e riprendeva Papa Bergoglio nella sua seconda Enciclica Laudato Sì, – manifestando amore, riconoscenza e bisogno di cura della casa comune e dei suoi frutti – ricorda il direttore Diego Furia – così, con umiltà e grande onore, Coldiretti ha scelto di partire proprio dalla Terra e dai suoi Fructi, affinché il Santo Padre possa apprezzare l’amore dei nostri contadini per questa terra e assaporare la gioia di una reminiscenza ancestrale”.
Una risposta
Papa Francesco è astemio.