Un “mago” del risparmio
E’ diventato un esperto di yogurt, di varietà di frutta e verdura di detersivi per la casa e, soprattutto, di risparmio.
Da un mese e mezzo passa le sue giornate a fare la spesa per persone anziane e sole che non devono allontanarsi dalla loro abitazione e quello che sembrava solo un altruistico gesto verso qualche vicino di casa si è trasformato in qualcosa di ben più importante.
Dal bar al volontariato
Parliamo di Matteo Borgna, fra i titolari del Sereno Chill Coffee, lo ricordate? Avevamo già parlato di lui un mese e mezzo fa perchè fu il primo a chiudere il suo bar per non mettere a repentaglio la sua salute, quella dei suoi dipendenti e dei suoi clienti impiegando le sue giornate al servizio degli anziani che avevano bisogno di qualcuno che facesse loro la spesa.
Con un furgoncino abilitato al trasporto di alimenti, aveva cominciato con due o tre anziani, quasi a tempo perso. Ma in poco tempo quel numero di famiglie è salito a quindici e lui è entrato nel piccolo esercito di volontari temporanei della Croce Rossa per fare la stessa cosa indossando la divisa biancorossa.
Prima diffidenti ora lo trattano come un figlio
Come sono andati questi 45 giorni?
«All’inizio gli anziani erano un po’ diffidenti ma con il passare del tempo ho conquistato la loro fiducia e oggi sono diventati tutti delle persone importantissime della mia vita. Mi affidano non solo la loro lista della spesa, ma anche le loro confidenze e le loro paure».
Contano su Matteo e lo trattano tutti come un figlio.
Lui ha il suo “giro” di spesa e quando non sono gli anziani a chiamarlo, è lui che si fa vivo, sempre terrorizzato che possa essere successo qualcosa di brutto.
Com’è là fuori?
Cosa si sente chiedere più spesso?
«Mi chiedono “Com’è là fuori?”, come se vivessero in una galleria scavata nella montagna. Sono terrorizzati dall’uscire di casa, sia per la paura di contrarre il virus che di prendere una multa salata».
Tante le storie che Matteo si porterà dentro al termine di questa emergenza.
Ogni giorno una suonatina di clarinetto
C’è la signora anziana sola che, agli inizi della pandemia, si era rivolta a lui e, in lacrime gli aveva detto “Ma io ho già vissuto la guerra, perchè anche questo?” oppure un anziano che suona benissimo il clarinetto e che ogni giorno registra una suonatina con il cellulare e gli manda il video per metterlo di buonumore.
Poi ci sono i professionisti della spesa che, all’inizio, hanno messo a dura prova Matteo.
La lista “scientifica” dell’ex chef
«Uno dei miei nonnini è un ex chef e mi compila una lista della spesa da ragioniere, con le marche, le grammature, le caratteristiche delle confezioni e la posizione esatta sullo scaffale del supermercato in cui trovare il prodotto».
Un rapporto di fiducia totale anche per acquisti un po’ “imbarazzanti” in farmacia.
Qualche volta Matteo si è trasformato in “postino”, consegnando letterine dei nipoti agli anziani nonni che non vedono da due mesi.
La loro più grande paura
«La loro più grande pena è la solitudine – racconta commosso – e la loro più grande paura è di andarsene senza vedere più figli e nipotini. E questo mi strazia».
Matteo ha imparato a conoscere i suoi nonnini e per niente al mondo vorrebbe ferirli. Così, anche se loro non glielo chiedono, è lui che insiste perchè gli indichino in quale supermercato andare a fare la spesa, anche se questo costa qualche chilometro in più.
Dai prodotti di marca al discount
«Nelle prime settimane andava bene ovunque, ma a lungo andare mi hanno chiesto di andare ai discount perchè con le loro pensioni non possono reggere a lungo i prezzi pieni dei prodotti di marca.
Ed è così, prosegue Matteo – che mi hanno insegnato a fare la spesa, a comprare e a spendere bene e questo mi rimarrà anche dopo».
Già, il dopo emergenza. Tanto agognato da Matteo per ripartire con la sua attività ma atteso con ansia perchè non avrà più tempo per i suoi speciali “clienti” di oggi.
«Mi hanno dato tantissimo, ben più di quello che io ho dato a loro. La tenerezza, l’affetto, il rispetto, la riconoscenza che mi dedicano mi accompagneranno sempre».