Ci sono anche idee astigiane tra i progetti selezionati per il concorso internazionale «Grande Maxxi», il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. Tra i 7 premiati su oltre 103 proposte presentate, c’è quella dello studio Ortus degli architetti Nicola Ragazzini, Francesca Mavaracchio, Giorgio Azzariti, Edoardo Cappella e dell’astigiano Paolo Catrambone. La loro proposta si è guadagnata la «menzione speciale», insieme a quella dello studio Gustav Düsing & Max Hacke, mentre il concorso è stato vinto dallo studio italo-francese Lan.
Il bando prevedeva la realizzazione di un nuovo edificio sostenibile e multifunzionale (MAXXI HUB) e di un sistema di verde pubblico attrezzato (MAXXI GREEN) in un’area accanto al Museo. Per la realizzazione c’è un finanziamento di 20 milioni di euro dal Ministero delle infrastrutture: l’opera dovrà essere completata entro il 2026.
L’astigiano Catrambone, 31 anni, maturità Classica, laurea all’Accademia di Architettura di Mendrisio in Svizzera si è fatto le ossa all’estero: prima a Barcellona, poi a Lisbona negli studi di Goncalo Byrne e Joao Nunes, e a Tokyo. «La nostra proposta – spiega – é basata su un edificio diviso in due parti distinte: un basamento ermetico al piano terra dove ospitare tutte le zone di archivio che necessitano protezione dalla luce naturale ed un piano superiore invece aperto, trasparente, vetrato con i nuovi laboratori per il restauro. Questa bipartizione è stata espressa anche nei materiali. Il piano terreno rivestito in terra cruda ne sfrutta da un lato il minimo grado di emissioni e dall’altro le naturali qualità di isolamento, mentre il piano superiore vetrato consente di minimizzare l’uso di luce artificiale e di immagazzinare calore in inverno per poi rilasciarlo in estate grazie ad un sistema di ventilazione naturale».
Il progetto per la sistemazione a verde dell’area di fronte al MAXXI ha visto la collaborazione con l’architetto portoghese Joao Nunes: «Abbiamo disegnato una grande invasione verde in grado di aumentare le superfici drenanti dell’area diminuendo in parallelo il fenomeno delle isole di calore che provocano il fortissimo innalzamento delle temperature estive delle nostre città». Il progetto ha ricevuto la menzione speciale per «la qualità delle scelte low-tech in termini di sostenibilità e per l’estrema flessibilità degli spazi interni proposti» e fa parte di una mostra ospitata al Maxxi fino ad aprile 2023.
Manifestazione
- Redazione