Giornata di interrogatori di garanzia, quella di oggi, per gli indagati dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta su appalti pilotati (ma anche truffa e turbativa d’asta) nei comuni roerini di Vezza d’Alba e Montaldo Roero.
Poco fa il gip Belli, accogliendo l’istanza presentata dagli avvocati Marco Calosso ed Elisa Anselmo difensori di Carla Bonino, ora ex sindaco di Vezza, ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari disposta a suo carico.
«La signora Bonino – precisano i legali – ha rassegnato le dimissioni da Sindaco al fine di dedicare tutte le sue energie ed il suo tempo al chiarimento della sua posizione a fronte delle contestazioni mosse a suo carico dalla Procura di Asti e altresi al fine di consentire al Comune di Vezza di poter continuare ad operare nell’interesse dei cittadini, essendo questo il solo e unico scopo che in molti anni di amministrazione ha mosso l’operato della stessa».
Nell’ambito della stessa indagine, il Gip di Asti Federico Belli ha revocato anche la misura cautelare del divieto di dimora disposta nei giorni scorsi nei confronti dell’architetto Clarice Giacone, già responsabile del Servizio Tecnico dell’Unione Comuni Tartufo Arneis e di Santo Stefano Roero (Cuneo). «Apprezziamo l’obiettività con la quale il Gip ha valutato la posizione della nostra assistita, che si è sottoposta all’interrogatorio di garanzia rispondendo a tutte le domande e fornendo elementi decisivi per escludere qualunque suo coinvolgimento nei fatti oggetto d’indagine – commentano i legali dell’indagata, Nicola Menardo dello Studio Grande Stevens e Chiara Luciani – Siamo fiduciosi che anche la Procura possa prendere rapidamente atto della totale estraneità dell’arch. Giacone rispetto alle vicende a cui è stata pubblicamente e suo malgrado accostata nell’ultima settimana».