Pulizie straordinarie al Movicentro di Asti il cui degrado, più volte denunciato sui social e sui giornali, alimenta il dibattito politico e fa montare la rabbia anche dei cittadini. Nei giorni scorsi l’assessore alla Sicurezza Luigi Giacomini, chiamato in causa anche da un’interpellanza depositata dalla lista Ambiente Asti, è arrivato a dire che se non si riesce a tenere pulito, meglio che si chiuda.
Parole che hanno innescato una più ampia discussione tra i cittadini, alcuni dei quali si sono già attivati come volontari per pulire l’immondizia lasciata dai soliti incivili. Questa mattina, però, al Movicentro si sono svolte le pulizie disposte dall’Asp anche su richiesta dello stesso assessore alla Sicurezza che vede il caso come una sfida personale per riportare ordine e decoro nell’interesse di tutti i fruitori della struttura.
Purtroppo i risultati sono durati molto poco dal momento che intorno a mezzogiorno il Movicentro era di nuovo sporco.
«Vediamo chi ha la testa più dura, se l’inciviltà o l’assessore – commenta Giacomini tornando sulle parole pronunciate nei giorni scorsi – La mia proposta è al vaglio della Giunta, ma non ho detto che chiudo con certezza il Movicentro. Ho detto che potremmo arrivare a chiuderlo se non si riuscisse a metterci dentro uffici, negozi o altre attività che lo rilancino nel suo insieme. Prima di arrivare alla chiusura le proveremo tutte per garantire sicurezza e pulizia».
«Sabato pomeriggio sono stato sul posto con gli agenti della municipale – continua l’assessore – e ho visto che c’è molta maleducazione da parte di molti, italiani e stranieri. In tanti attraversano in mezzo alla rotonda di piazza Marconi, saltando i cancelletti e questo crea problemi di sicurezza. Ecco perché abbiamo intenzione di riaprire l’attraversamento sotto la passerella del Movicentro, in corso Einaudi, ma con un percorso segnalato e sicuro».
L’assessore Giacomini non cambia, però, la sua opinione sulla struttura in sé: «È un pugno nell’occhio, un progetto non lungimirante di cui Asti avrebbe potuto fare anche a meno».