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Cronaca
Palazzo di Giustizia

Asti, dopo 43 anni di Procura, ultimo giorno di lavoro per il dottor Vincenzo Paone

Dalla Pretura alla Procura ha trattato prevalentemente processi per abusi edilizi, violazioni del diritto del lavoro, scempi ambientali

Oggi è  l’ultimo giorno di lavoro alla Procura della Repubblica di Asti del procuratore aggiunto Vincenzo Paone.
Una presenza ormai “storica” con una storia professionale più unica che rara: il dottor Paone, infatti, ha lavorato per 43 anni sempre nella stessa sede giudiziaria, pur ricoprendo ruoli diversi.
I suoi primi passi nella giustizia astigiana li ha mossi all’allora Pretura, dove ha ricoperto sia il ruolo di procuratore che di Pretore, per poi passare alla Procura della Repubblica all’abolizione delle Preture avvenuta nel febbraio del 1998.
Venerdì mattina si è tenuto in tribunale un incontro di saluto che ha visto la partecipazione non solo dei suoi colleghi sostituti procuratori, ma anche di giudici, avvocati e personale amministrativo di Palazzo di Giustizia.
Gli auguri di una buona pensione gli sono arrivati dal Procuratore Biagio Mazzeo e dal Presidente Girolami a nome di tutto il Tribunale. Saluti anche dalla neo presidente dell’Ordine degli Avvocati Giorgia Montanara e dal suo predecessore Marco Venturino.
Salutato anche con una battuta dal presidente di sezione Alberto Giannone che lo ha definito “il grande impugnatore” di sentenze ma anche un «galantuomo con il quale ci siamo sempre potuti confrontare pur nella diversità dei ruoli».
Emozionato e commosso, il dottor Paone ha ammesso di essere attratto da una vita con meno stress e incombenze, ma «non sarà facile lasciarsi alle spalle tutto questo». Scherzando, come sua abitudine, e rivolgendosi agli avvocati assicurandoli che non intende ora fare l’avvocato nè il consulente. «Coltiverò ancora il mio interesse per la tutela dell’ambiente, mi dedicherò alla famiglia, ai viaggi, alla fotografia e alla lettura». Ha ricordato tre grandi magistrati con i quali ha lavorato e ormai scomparsi: Mario Bozzola, Emilio Giribaldi e Maurizio Laudi. con un pensiero anche all’avvocato Aldo Mirate.
Ha ricoperto per quattro volte il ruolo di procuratore reggente e si è occupato nella sua carriera soprattutto di tutela del diritto del lavoro, di ambiente e reati edilizi.

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