Sono state consegnate dal prefetto Claudio Ventrice, insieme al presidente della Provincia Maurizio Rasero e ai sindaci, le medaglie concesse dal Presidente della Repubblica ai familiari dei deportati nei campi tedeschi. Tra questi Giovanni Amelio, granese, classe 1916. Fu effettivo al 36esimo Reggimento artiglieria “Forlì”. Venne catturato dalle truppe tedesche in Grecia nel settembre ’43 e internato in Germania fino all’aprile del 45, quando fu liberato e poté far rientro in Patria.
La sofferenza della prigionia fu per lui meno atroce perché venne assegnato al lavoro coatto presso un’azienda agricola i cui proprietari tedeschi, che avevano perso il figlio nel conflitto, lo trattarono benevolmente. Anche Luigi Capello nacque a Grana il 9 febbraio 1921. Catturato dai tedeschi a Bologna nel settembre 1943 e internato in Germania, fu liberato nel settembre del 1945. Carlo Pietro Gino nacque a Grana il 21 settembre 1913.
Internato in Germania fu liberato dalle truppe alleate e tornò in Italia nell’agosto del 1945. Dopo il rimpatrio, non ha più lasciato Grana dove ha sempre fatto il contadino, ha dato vita a una famiglia con due figli e numerosi nipoti. «È stata una cerimonia molto toccante – commenta il sindaco di Grana Cristiano Gavazza – mi preme ringraziare tutte le Istituzioni, l’ANA di Asti e chi ha contribuito al meritato riconoscimento di queste persone».