Le denunce sono scattate circa due mesi fa quando in numerose chiese parrocchiali delle Langhe hanno cominciato a verificarsi dei furti a raffica sia delle cassette delle offerte presenti nei luoghi di culto, sia di portafogli, cellulari e monili dei fedeli che si trovavano in chiesa per pregare.
Sulle tracce di questi ladri si sono messi i Carabinieri della Stazione di Diano d’Alba che hanno cominciato ad indagare sui furti avvenuti a Diano d’Alba, Cherasco, Grinzane Cavour, Narzole, Montelupo Albese a Neive, solo per citare alcuni dei territori colpiti.
Ed i sospetti si sono concentrati su due coniugi, rispettivamente di 65 e 70 anni, residenti nell’hinterland carmagnolese, che trascorrevano intere giornate a bordo della loro autovettura di piccola cilindrata e, come due turisti qualsiasi, magari alla ricerca di vino da acquistare (così si sono erano giustificati quando sono incappati in alcuni controlli di polizia alla circolazione stradale) girovagavano di chiesa in chiesa, alla ricerca della vittima più vulnerabile alla quale sottrarre cellulare, borsetta o portafoglio, o della cassetta delle offerte più ricca di monete.
Per appropriarsene, il più delle volte attraverso l’utilizzo di piccole pinze, riuscivano a forzare le vulnerabili serrature delle cassette; in altri casi, invece, utilizzavano una piccola canna, al cui capo terminale avevano posto una coppa flessibile calamitata e con del collante, in grado di attrarre le monete.
Ma quando i Carabinieri di Diano li hanno nuovamente fermati, all’atto della perquisizione alla quale sono stati sottoposti, i due sono stati trovati in possesso di un telefono cellulare rubato poco prima ad un’ignara anziana langarola, impegnata nella sistemazione di una chiesa locale. Sull’auto dei due c’erano anche attrezzi usati per eludere i sistemi di sicurezza e gli arnesi utilizzati per appropriarsi delle monete contenute nelle cassette per le offerte.
Per i due, entrambi pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e la persona, è scattata quindi la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti. Dovranno rispondere dei reati di danneggiamento, furto, ricettazione e porto di strumenti atti allo scasso.