Si arricchisce l’offerta del Polo universitario astigiano. Mercoledì, infatti, è stato avviato il Master biennale di primo livello in Assistenza infermieristica in terapia intensiva e Pronto soccorso. Occasione in cui è stato annunciato che, dal prossimo anno accademico, ad Asti sarà attivo il corso di laurea magistrale in Infermieristica, che si va ad affiancare a quello triennale.
Ma andiamo con ordine. Il nuovo master – che è a rotazione, per cui dopo questa edizione verrà attivato in un’altra università del Piemonte – è partito con 35 iscritti, neo laureati o infermieri già inseriti nel mondo del lavoro, al cui carico c’è il costo di iscrizione, a fronte di 70 domande pervenute. Di durata biennale, prevede 2mila ore di corso tra lezioni frontali e tirocini.
Gli interventi
Parole di elogio da parte di Mauro Occhi, direttore sanitario dell’Asl astigiana. «La formazione – ha sottolineato – deve riflettersi negli ospedali sottoforma di performance, di lavoro eseguito in modo migliore. Questa mi sembra la sede opportuna in cui si possa concretizzare questo concetto».
D’accordo Katia Moffa, direttrice delle professioni infermieristiche presso l’Asl. «Da anni l’infermiere si sta formando per essere maggiormente autonomo nella presa in carico del paziente, ma ammetto che non siamo stati sufficientemente in grado di trasferire questa evoluzione del livello formativo ad un cambiamento a livello organizzativo, a parte esempi virtuosi come il Pronto soccorso, in cui l’infermiere al triage valuta la priorità di accesso, che rappresenta una grossa responsabilità.
Una condizione, questa, che ha contribuito alla disaffezione verso la professione».
Soddisfazione è stata espressa anche da Stefania Calcari, presidente dell’Ordine provinciale degli infermieri: “Questo master – ha sottolineato – garantisce l’acquisizione di competenze avanzate, come richiede la professione”.
Le parole del presidente Sacco
Valerio Dimonte, presidente del Corso di laura in Infermieristica presso l’Università di Torino, ha sottolineato la pluralità di soggetti coinvolti per garantire l’avvio del master e della laurea magistrale: Polo universitario, Ordine degli infermieri, Asl e Università di Torino. Mentre il presidente del consorzio Uni-Astiss che gestisce il Polo universitario astigiano, Mario Sacco, ha ricordato le due direttrici di sviluppo che caratterizzano il Polo. «Abbiamo intrapreso – ha indicato – un percorso che vuole potenziare due ambiti: il polo vitivinicolo, con i corsi di laurea e i master legati a viticoltura ed enologia, su cui si basa gran parte dell’economia del territorio, e il cosiddetto polo del benessere, con i corsi di laurea, i master e i corsi di formazione legati a Scienze motorie e all’ambito socio-sanitario. In questo caso l’obiettivo è intercettare il bisogno di personale sanitario – soprattutto infermieri e Oss – che caratterizza il territorio così come, in generale, tutto il Paese.
La pandemia – ha concluso – ci ha fatto definitivamente comprendere l’importanza di una sanità incentrata su servizi territoriali da affiancare all’ospedale, con le figure ad essi collegate. Per questa ragione ricordo che l’anno scorso, presso il Polo universitario astigiano, è partito il Master di primo livello in Infermiere di famiglia e comunità, che conta circa 20 iscritti».