Ancora proteste ad Asti da parte degli ambulanti del mercato di piazza Alfieri che mercoledì, in un folto corteo, si sono recati in piazza San Secondo per dimostrare contro le proposte del Comune riguardanti il loro futuro lavorativo, prima fra tutte quella di formare un unico mercato in piazza Campo del Palio, ma anche per avere risposte che, secondo gli ambulanti, non arrivano. «Per adesso non ci ascoltano nemmeno – dice Aldo Bussolino – anche se le nostre richieste sono poche: poter lavorare, tornare al vecchio orario e cioè fino alle 19/19.30, rimanere in piazza Alfieri e soprattutto migliorare la disposizione dei banchi».
Quello che lamentano gli ambulanti è anche il costo annuale. «Con quello che ci costa converrebbe aprire un negozio – sottolineano – infatti, a questo proposito, vorremmo anche poter pagare la tassa giornaliera come già succede in altre città; qui noi paghiamo 104 mercati, ma spesso ne facciamo molti meno». «In più – aggiunge Enea Nicastro – se non veniamo, il banco che prende il nostro posto ripaga la tassa».
«Gente incompetente, che non ascolta – accusano gli ambulanti rivolgendosi all’amministrazione Rasero – che invece di includere, emargina». «Sì, perché il mercato è anche un momento sociale – aggiunge ancora Enea Nicastro – soprattutto per le persone anziane e sole che in piazza Campo del Palio non verrebbero più».
Presenti alla manifestazione anche Giancarlo Nardozzi, presidente di GOIA (Gruppo organizzato indipendente ambulanti) e Silvano Rittà presidente di UBAT: «Continuiamo le nostre proteste in modo civile con la speranza che prevalga il buon senso perché – dice Nardozzi – se ci sarà uno spostamento il mercato verrà cancellato contro la volontà dei cittadini, visto che ci sono state oltre 3.000 firme a sostegno. Inoltre l’amministrazione continua ad ascoltare una commissione che è stata sfiduciata, da cui prendiamo le distanze e che non ci rappresenta più. Parallelamente – informa il presidente di GOIA – stiamo vedendo se fare qualche azione legale. La prossima settimana si uniranno alla protesta anche i colleghi della Liguria e, infine, stiamo facendo fare un’interrogazione alla Camera dei Deputati».
Un caso che sta diventando nazionale: «Siamo qui per dare solidarietà ai nostri colleghi, in modo pacifico e sereno, – aggiunge Silvano Rittà – per far sì che la nuova commissione mercatale che è stata eletta regolarmente abbia il diritto di parlare». «Se per il sindaco sono un problema – spiega ancora Nardozzi – sono pronto a fare un passo indietro, ma al tavolo devono andare gli ambulanti, quelli veri».
Infine, da un questionario sul mercato astigiano fatto da Uniti si può, il cui obiettivo è stato quello di indagare il livello di soddisfazione del mercato e le preferenze dei cittadini, sono emersi dati interessanti. «Le persone che frequenterebbero il mercato dalle 16 alle 19 sono oltre il 35%, – illustra la consigliera comunale Vittoria Briccarello – il livello di soddisfazione del mercato attuale è indicato “alto” solo dal 16% , mentre il 66,2% è contento del mercato suddiviso tra piazza Alfieri e piazza Campo del Palio; tanti, inoltre, vorrebbero che il mercato tornasse come era prima».
L’aria che si è respirata, dunque, è stata di delusione e sfiducia ma, nonostante ciò, il grido che ha unito tutti gli ambulanti durante il corteo verso piazza San Secondo è stato: “Il mercato non si tocca”, “libertà”, “noi non molliamo” e “l’ambulante si piega, ma non si spezza”.