Intoppo improvviso
Un “incidente di percorso” ha fatto saltare questa mattina l’udienza del processo Barbarossa in calendario nell’aula bunker del carcere delle Vallette di Torino. Un’udienza particolarmente importante, perchè prevedeva la possibilità per gli imputati che hanno deciso di sottoporsi all’esame, di poter dare la loro versione dei fatti circa le accuse loro rivolte.
Il giudice Giannone si scusa
Invece, con grande rammarico e imbarazzo, il presidente del collegio, il giudice Alberto Giannone, ha annunciato che l’udienza non si sarebbe potuta tenere. «Nonostante mi sia accertato personalmente ieri che tutto fosse a posto e mi fosse stato detto di sì – ha detto – ci ritroviamo senza tecnico per la fonoregistrazione dell’udienza. Non ho parole e mi scuso personalmente anche se nè io nè i colleghi abbiamo alcuna responsabilità in ciò. Ci riserviamo di accertare le ragioni di un tale grave disguido».
In aula avvocati e imputati da mezza Italia
In aula erano presenti gli imputati che avevano già anticipato la loro intenzione di rispondere alle domande del pm, dei giudici e dei loro difensori. Tutti presenti, anche quelli che arrivavano da carceri lontane con tanto di scorta di polizia penitenziaria. Niente da fare, senza tecnico l’udienza non si può tenere.
Tutto rinviato a settembre
Dopo aver esplorato l’ipotesi di rinviare di soli due giorni, il collegio ha poi invece aggiornato al 15 settembre, quando è prevista la deposizione, se accetteranno di renderla, di Sandro Caruso, Pier Paolo Gherlone, Mauro Giacosa, Luigi Catarisano e Fabio Macario. Per sentire gli altri si dovrà andare all’udienza del 22 settembre.