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Esposizione

Fondazione Guglielminetti, inaugura la mostra dedicata ad Elisabetta Viarengo Miniotti

È un omaggio all’artista torinese, attiva ed originale interprete del naturalismo pittorico del Novecento

Domani (sabato), alle 17 presso la Fondazione Eugenio Guglielminetti a Palazzo Alfieri, sarà inaugurata la mostra “Elisabetta Viarengo Miniotti (Torino 1937-2020). Dipinti e disegni. Donazione dell’Artista”.
Sarà un omaggio all’artista torinese, attiva ed originale interprete del naturalismo pittorico del Novecento.
La mostra è promossa dalla Fondazione Eugenio Guglielminetti in collaborazione con Fondazione Asti Musei e Comune di Asti, con il sostegno di Fondazione CrAsti e Reale Mutua Assicurazioni. Al centro la preziosa donazione disposta dall’artista ed eseguita dagli eredi, contenente 25 opere (dipinti, disegni ed incisioni) realizzate dal 1997 al 2019.

Chi era Elisabetta Viarengo Miniotti

Allieva di Filippo Scroppo e Giacomo Soffiantino all’Accademia Albertina di Torino, Elisabetta Viarengo Miniotti perfeziona le tecniche incisorie presso il Centro di grafica sperimentale di Venezia sotto la guida di Riccardo Licata. Partecipa a numerose rassegne internazionali di grafica e, conseguendo numerosi consensi critici, inizia ad esporre con regolarità a Torino. Nel 1996 fonda la società culturale “Il senso del segno”, quindi aderisce all’Associazione Incisori Veneti e all’Associazione Piemontese-Arte di Torino.
Nel 1997 espone alla Galleria San Bernardo di Genova nella rassegna di acquarelli con Francesco Casorati, Ettore Fico, Anna Lequio e Francesco Tabusso. Numerose le esposizioni di cui è protagonista in Italia e all’estero. Attualmente le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche nazionali e internazionali.
«La sua personalità – commenta Marida Faussone, curatrice dell’esposizione e presidente della Fondazione Guglielminetti – si rivela con immediatezza nella sensibile contemplazione degli elementi naturali, percepiti con il rigore della disegnatrice e la lirica emozione della ricercatrice».

La mostra

L’allestimento, nello specifico, accoglie il visitatore con quindici sequenze, eseguite a pastello su carta nel 1999, in cui la realtà si sintetizza in forme organiche e visioni metamorfiche. Nell’esposizione si passa quindi dai cicli dei “nuotatori” – motivo costante nella produzione artistica a partire dal decennio Novanta che porta a tre dipinti ad olio di grandi dimensioni – all’interpretazione della natura floreale, fino alle sperimentazioni sul foglio o sulla tela verso modulazioni inquiete e coraggiose di volumi cromatici.
La mostra, con allestimento di Giuseppe Orlandi, sarà visitabile fino al 21 maggio da martedì a domenica dalle 10 alle 19.

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