C’è l’eccellente “imprinting” astigiano sulla recente opera di miglioria del “Filadelfia”, storica casa granata e icona assoluta del percorso calcistico italiano. Danilo Rasero e lo staff della “Rasero Plastomer Engineering” hanno infatti allestito delle pareti all’interno dell’impianto torinese. Montate sui tralicci dello stadio, hanno la finalità di impedire la vista sugli allenamenti della squadra dai balconi dei palazzi accanto al campo e garantire la massima riservatezza. “Rasero Plastomer Engineering” è arrivata a ottenere questa commessa dopo anni di trattativa, prima con i progettisti dello stadio, poi con la vecchia dirigenza del Torino, e infine con l’attuale gruppo societario. In un primo momento sui tralicci del Filadelfia sono state montate delle tende a rullo, anzi a rullino tipo tende da appartamento, che hanno avuto vita brevissima. Successivamente sono stati montati dei semplici teloni legati con anelli e corda elastica che si sono anch’essi velocemente strappati e usurati a causa dell’azione del vento, causando notevoli disagi per i residenti nei palazzi adiacenti e un potenziale pericolo, che per fortuna non si è materializzato, in caso di distacco completo dei teli dal traliccio. Questi teloni fissi avevano creato una serie di problematiche ai residenti, che infatti non godevano più della visuale in profondità trovandosi davanti alle finestre e ai balconi un muro di plastica, mentre i piani bassi addirittura non godevano più dell’irraggiamento solare diretto. I teloni inoltre, una volta che si sono strappati a causa del vento, sbattevano emettendo un suono cupo di giorno e di notte.
Il progetto originale della “Rasero Plastomer engineering”, risalente al 2019 ma preso in considerazione solo lo scorso anno, ha previsto delle “palpebre” in plastomero ignifugo specifico per la resistenza alla azione dei raggi UV e con una trama in fibra tessile molto elastica per consentire di resistere al meglio alle sollecitazioni del vento. Le palpebre sono scorrevoli e impacchettate in verticale, non arrotolate, grazie ad un potente sistema di motorizzazione collegato ad un complesso impianto che rende possibile il loro abbassamento solo durante gli allenamenti, consentendo ai residenti, durante il resto della giornata, di tornare a godere del sole, della luce, della profondità visiva di campo e non dover sopportare il continuo rumore dei teli sbattuti dal vento. Il comando della apertura e chiusura delle palpebre può essere attivato sia con un pulsante, che è stato montato in una posizione strategica sotto la tribuna, sia da remoto dalla centrale di comando posizionata nell’ufficio del mister, dove un PLC controlla costantemente in tempo reale la posizione delle palpebre in apertura e chiusura potendo segnalare con opportuni alert ed eventuali situazioni di anomalia. A maggior tutela della sicurezza dell’impianto, inoltre, le palpebre sono anche controllate da anemometri che inviano un segnale di chiusura quando il vento supera una certa velocità. La realizzazione di questo sistema di occultamento visivo mobile è stato prodotto e installato grazie a un lavoro di squadra.
La Rasero si è occupata di fornire il progetto, i manti in materiale tessile tecnico e parti della carpenteria. L’azienda cuneese “Iridium doors” si è occupata di fornire le motorizzazioni, il sistema meccanico di trasmissione del movimento, ed occuparsi di progettazione e realizzazione dell’impianto elettrico e conseguente automazione e controllo, la torinese “Stake” si è occupata del montaggio.
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