Sulla carta sono meno di 400 metri, ma l’isolato a ridosso della Galleria Argenta, nel quartiere dell’ex ospedale, rappresenta uno di quei nodi commerciali che ha avuto un lento declino contro il quale nessuna “cura” sembra aver sortito gli effetti sperati.
È quindi comprensibile che molti commercianti si chiedano cosa non abbia funzionato o, al contrario, se ci si è arresi all’evidenza di non poter invertire l’impoverimento di una parte importante della città situata a poche centinaia di metri da piazza Alfieri.
Una zona che è stata oggetto di recenti quanto criticate modifiche alla viabilità tra cui l’apertura della nuova corsia ciclabile, ma allo stesso tempo dell’istituzione del senso unico da via Fontana a via Bocca che secondo molti avrebbe penalizzato le attività commerciali. Intanto la Galleria Argenta attende un riscatto che tarda ad arrivare dopo le molte attività chiuse e problemi di bivacchi notturni che non hanno aiutato a renderla appetibile per eventuali investitori.
Non a caso il condominio, che è proprietario dei muri, ha autorizzato l’installazione di un cancello per sprangare la galleria, di notte, e impedire la presenza di sconosciuti. «Le chiusure sono iniziate dodici anni fa – ricorda Francesco Catrambone titolare del bar Aurora – Adesso è arrivata la Siae e c’è un’altra attività, ma nessuno passa lì sotto. D’altro canto questa parte di corso Alfieri è considerata di serie C in tutto». La corsia ciclabile è oggetto di dibattito: «Perché non hanno fatto una zona pedonale fino a via Fontana? Crei la zona pedonale e porti i mercati il sabato; questo aiuterebbe moltissimo anche perché con la corsia ciclabile non puoi parcheggiare, c’è il senso unico e così stanno facendo morire cinque bar».
Roberto Crosetti è titolare dell’omonima copisteria di via Botallo, davanti all’ex ospedale, un’attività di famiglia aperta nel 1963. «Il principale problema di questa zona è la mancata riqualificazione dell’ospedale perché se aspettano ancora fa la fine dell’ex Casermone – spiega – Mettendo in periferia i grandi negozi, come poteva essere l’Upim, ci sono zone di Asti che non vengono più battute; è il caso della Galleria Argenta».
Anche la presenza di ciclisti, magari richiamati dalla corsia appena aperta, non sembra essere aumentata. «Non siamo una città come Bologna e Ferrara dove c’è la mentalità della bicicletta – continua Crosetti – Si deve riqualificare l’ex ospedale portandoci delle attività, tipo un parco commerciale con artigiani e qualche ufficio, magari abbattendo la parte nuova che così darebbe più luce all’immobile».
Crosetti ricorda, però, «che nessun amministratore è mai passato a chiedere se vada tutto bene, neanche prima del voto o per proporre qualcosa». «Più che altro io e un’altra persona chiamiamo il Comune per chiedere che l’androne dell’ex ospedale venga pulito anche se ogni tanto vediamo tapparelle tirate su e giù e non penso che siano degli automatismi o i fantasmi degli ex degenti. Magari potrebbero trasformarlo in un campus universitario per dare servizi agli studenti, a cominciare dalle camere». Claudio Zopegni, titolare dell’autoscuola Burini con sede nella Galleria, osserva che con la corsia ciclabile di corso Alfieri «il traffico è più congestionato di prima, specie verso piazza I Maggio».
«Non che non dovessero farla, ma sarebbe stato meglio realizzarla a doppio senso di marcia oppure avrebbero dovuto istituire la zona pedonale o la Ztl dal Battistero, anche perché così facendo non è migliorato l’inquinamento, anzi il traffico si è concentrato tutto nell’angolo di via Bocca».
Ma in via Ospedale ci sono altre criticità, come ricorda Sabrina Conidi anche lei titolare dell’autoscuola: «Questa via non è illuminata, di notte fa paura. Sembra di essere lontani dal centro anziché a pochi passi da piazza Alfieri. La sicurezza lascia a desiderare e qui davanti occorrerebbero più controlli. Invece nell’ex ospedale sarebbe bello metterci un giardinetto, un bar, qualche negozietto, panchine e fontane così da attirare gente». Intanto nell’ex Banca di Roma entro fine anno si sposterà la sede amministrativa dell’Onav, oggi in piazzale Goria. Ma altre vetrine resteranno ancora chiuse.
Se la Siae ha aperto gli uffici in Galleria poche settimane fa, Digifon è presente da oltre sette anni. «Penso che la chiusura dei negozi sia legata a un decadimento generale della città dal punto di vista commerciale perché Asti è sempre stata fortemente industrializzata, legata alla Fiat – commenta il titolare Stefano Rainero – Nel momento in cui la Fiat ha cessato parte dell’attività in Piemonte anche l’indotto è andato giù. Dal mio punto di vista manca il denaro, persone che abbiano possibilità di spendere. Quando ero giovane tutti avevano un lavoro e una fonte di reddito, oggi non è così e anche quando ti inserisci nel mondo del lavoro sei un precario». Per Rainero l’unica speranza per l’ex ospedale è «farne un campus universitario, riempirlo di giovani e potenziare le facoltà presenti per attirare più studenti».
Sulla nuova corsia ciclabile «hanno puntato troppo sul fatto che Asti sia una città di ciclisti e può darsi che negli anni le persone lo diventino, ma storicamente non lo siamo mai stati».
Su corso Alfieri, a pochi passi dalla Galleria, c’è anche Il Fornaio, l’attività di Roberto Rubat Remond. «La zona era già un po’ abbandonata dai tempi della chiusura dell’ospedale, ma questa corsia ciclabile non mi ha portato via granché perché corso Alfieri era già a senso unico in questa zona. Però non vedo ciclisti. Sotto la Galleria Argenta hanno fatto bene a mettere il cancello, così dalle 20 alle 8 sta chiusa ed è abbastanza pulita». E sulla sicurezza? «In quarant’anni non mai avuto una rapina, quindi secondo me la zona è piuttosto sicura».
L’assessore al Commercio: «Nel quartiere vediamo segnali di ripresa e il Comune vuole portare molti eventi»
«In quella zona il commercio è andato a diminuire con la chiusura dell’ospedale e dell’Upim, due plessi importanti che richiamavano svariate centinaia di persone ogni giorno, ma è anche vero che stiamo assistendo a una ripresa, come dimostra la recente apertura del Libraccio e l’arrivo dell’Onav, entro la fine dell’anno, nei locali una volta occupati dalla Banca di Roma. Sono convinto che oggi funzionino quelle attività che offrono prodotti particolari o servizi specifici». Così l’assessore al Commercio Mario Bovino risponde alle numerose osservazioni che diversi commercianti fanno sulle problematiche economiche del quartiere intorno all’ex ospedale. La Galleria Argenta è solo una parte del problema che, anche secondo l’assessore, dev’essere affrontato in maniera estesa con soluzioni percorribili nel breve e medio periodo.
«Per esempio l’università si sta allargando e sull’ex Palazzina Comando c’è già un discorso aperto perché si vorrebbe realizzare la Casa dello Studente. Mentre nell’ex Palaghiaccio ci sarà una nuova palestra. Si va, così, verso una riqualificazione estetica e strutturale di quegli spazi. Ma il Comune intende portare nel quartiere eventi che siano da traino verso una riqualificazione commerciale. Il prossimo Mercato d’Europa – continua Bovino – si svolgerà nell’ex Caserma e sempre in quella zona stiamo valutando di far organizzare eventi di street food. Insomma, vogliamo creare movimento per le persone».
Resta il grande “addormentato”, l’ex ospedale, un maxi contenitore che attende da vent’anni di essere riqualificato. «Invece la Galleria Argenta è di proprietà privata oltre al fatto che ci sono vetrine, ma non visibili dalla strada. Questo vuol dire che, secondo me, sono locali più adatti a uffici, meno a negozi. Per quanto riguarda la sicurezza, ribadisco ciò che sostengo da sempre: ognuno deve dare il proprio contributo e se si vedono reati o atteggiamenti sospetti bisogna avvertire le forze dell’ordine e non girarsi dall’altra parte».