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DALLE RIVE
Attualità
Parla il presidente Ernesto Dalle Rive

Nova Coop presenta ai soci il bilancio consuntivo 2022: «Risultato ancor più positivo di quanto dicano i numeri»

Ad Asti la assemblea dei soci è convocata per l’8 giugno

Nonostante il periodo non certo facile che (tutti) stiamo vivendo, il bilancio consuntivo e consolidato 2022 di Nova Coop presenta un valore della produzione che si attesta a 1,159 miliardi di euro, con un utile netto di 7,277 milioni di euro.
Nell’ambito dell’esercizio 2022, la Cooperativa ha proseguito il percorso per mantenere un’alta capacità di presidio del mercato piemontese, rafforzare l’attitudine a offrire servizi sempre più qualificanti e difendere il potere di acquisto di Soci e clienti assorbendo gran parte dei rincari di listino dovuti al crescente fenomeno inflattivo – cresciuti nella media dell’anno di oltre 7 punti percentuali e assorbiti per circa il 4% – che ha determinato un incremento dei costi di funzionamento e l’aumento di quelli di produzione. I risparmi di cui hanno potuto usufruire i Soci Coop ammontano a oltre 96 milioni di euro, erogati attraverso promozioni mirate, offerte dedicate e punti catalogo. I 4.616 dipendenti di Nova Coop e i loro familiari hanno potuto beneficiare invece di misure previste dal piano di welfare aziendale per un importo pari a 1,4 milioni di euro.
Ne abbiamo parlato con Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop.

Quello che i soci sono chiamati ad approvare è un bilancio positivo che conferma Nova Coop nel ruolo di presidio del mercato piemontese. Siete soddisfatti considerando il difficile momento storico che stiamo vivendo?
«Si. Diciamo che il bilancio è più positivo di quello che testimoniano i numeri. In un anno complicato come il 2022 Nova Coop  è riuscita a mantenere il ruolo a tutela del potere d’acquisto dei consumatori assorbendo l’aumento di costo dei listini dei prodotti che vendiamo, aumento che abbiamo subito.
Mediamente, infatti, l’incremento dell’inflazione su media nazionale è del 13%, mentre noi abbiamo “scaricato” solo il 4% sulla vendita. Ciò nonostante, grazie al contenimento dei costi e al gradimento dei soci e dei clienti siamo riusciti a realizzare, dal punto di vista gestionale, un risultato produttivo che ci ha consentito di non applicare, per il nostro portafoglio finanziario, quel decreto che ci avrebbe consentito di caricare a bilancio a valore di acquisto e non di mercato dei titoli azionari.
Come ho detto, è un esito più importante di quello che dice il risultato finale, in contrazione rispetto al 2021 ma comunque migliore in quanto il mercato è peggiorato per effetto dei forti rincari dell’inflazione legati anche all’invasione della Russia in Ucraina. Una situazione internazionale che ha contratto il potere d’acquisto dei clienti e dei soci, propensi a spendere di meno.
Sotto questo profilo la GDO (anche cooperativa) si è scoperta l’anello debole della catena, subendo i rincari dei fornitori e la minor spesa del cliente. O questa situazione si normalizza o prima o poi ci sarà un cortocircuito: se le aziende proseguono con i rincari e la gente non compra, i nostri scaffali resteranno pieni.
Per la prima volta dopo tanti anni anche le politiche di risparmio delle famiglie sono in controtendenza: ora diminuiscono sia i depositi che il prestito sociale. Nella pandemia si è accumulato un tesoretto (non potendo uscire non si spendeva), poi si è passati alla fase euforica e ora invece si avvicina lo spettro della recessione».
Dal suo osservatorio pensa quindi che la recessione sia un rischio concreto?
«Io vedo che le misure adottate dai grandi poteri bancari mondiali ed europei spingono in quella direzione, con il continuo aumento del costo del denaro. L’obiettivo della BCE è quello di frenare l’inflazione, e di conseguenza l’economia rallenta. Bisogna vedere se sarà un rallentamento o una frenata brusca».

Cosa vi aspettate dal Governo?
«Sotto questo profilo, segnalo che nel nostro paese esiste un problema crescente, che è quello del livello dei salari. Credo che se non si affronta con decisione il tema, anche per i lavori poveri, potrebbero esserci delle forti tensioni sociali. Dal Governo mi aspetto una visione del futuro e misure non strumentali o con breve  termine. L’intervento sul cuneo fiscale, ad esempio,  è importante ma non strutturale. Credo ci debba essere un coordinamento tra istituzioni e mondo del lavoro per capire come defiscalizzare, e collegare l’aumento dei salari con la produttività. Se non si mettono insieme questi tre elementi (defiscalizzazione, aumento dei salari, produttività) non si arresta l’impoverimento delle famiglie. Penso che questo sia un elemento che consentirà di calmierare e far fronte anche a quei problemi (che noi abbiamo) di fare integrazione, di promuovere politiche di welfare condivise. Occorre sopperire al progressivo invecchiamento regolarizzando i flussi migratori e creando integrazione come equilibrio sociale e non lotta tra poveri»

Il vostro obiettivo è sempre stato quello di tutelare il potere d’acquisto delle famiglie  e lo avete fatto anche  quest’anno nonostante i rincari delle materie prime. Come ci siete riusciti?
«Abbiamo fatto quello che deve fare un’impresa moderna in un contesto del genere. Nova Coop è molto solida e può sopportare tempeste come quelle che abbiamo affrontato negli ultimi tempi: veniamo da anni in cui diciamo, anno su anno, che “è stato un anno difficile”.
Non ci siamo accodati alla cultura del “è un momento di difficoltà per tutti e i nostri soci lo capiranno”. Ci siamo rivoltati come un guanto e abbiamo rivisto tutti i processi, la filiera organizzativa, le ore a punto vendita, cercando di rendere più efficienti quelle attività che non impattano sul servizio al consumatore. Ad esempio abbiamo accorciato e compresso la catena di ore lavoro per tutte le attività poco produttive, e portato a fattor comune con le altre Coop le politiche di relazione con i fornitori. Questo per poter fare promozioni efficaci per produrre marginalità interessanti a prezzi convenienti. Abbiamo anche limitato i costi energetici, spegnendo le luci e limitando attività energivore. Si tratta di un risultato straordinario, una buona base su cui ragionare ancora».

Quali azioni state attuando per continuare a rafforzare il rapporto con i vostri soci e come può evolvere il ruolo di un’insegna della distribuzione organizzata come la vostra nella società e sul territorio piemontese in particolare?
«Noi abbiamo l’ambizione di essere un valore aggiunto per la comunità che ospita i nostri negozi.
Il nostro mantra è che dentro la Coop non trovi solo prodotti ma servizi (come luce, gas, utenze telefoniche e altro) ma soprattutto la nostra volontà di creare legami virtuosi.
Con le scuole e con i clienti lavoriamo su progetti legati all’ambiente, alla cultura alimentare, alla coesione sociale. Abbiamo poi  rapporti strettissimi con il mondo del volontariato, ad esempio ricordo il progetto “Buon fine” che nel 2022 ci ha portato a donare circa 7 milioni di euro sul territorio. Siamo un distributore anomalo perché cerchiamo di agire in coerenza con i valori della cooperativa. Poi, attraverso politiche che realizziamo con prodotti a marchio, cerchiamo  di valorizzare le eccellenze del territorio con piccoli produttori che riforniscono i nostri punti vendita.
Nel prodotto a marchio Coop si trova la somma dei nostri valori e il rispetto di chi produce: facciamo continue iniziative di controllo sui nostri fornitori  per verificare che siano rispettosi del diritto dei loro collaboratori, e arriviamo anche a cancellarli dal nostro albo se troviamo criticità. Anni fa facevamo i prodotti “Buoni e giusti” intervenendo sulle filiere a rischio per controllare che i lavoratori fossero trattati come persone e non come bestie».

Come votare
Quest’anno, per la prima volta, oltre al voto per corrispondenza, è possibile scegliere tra due modalità alternative di partecipazione: recarsi nel proprio negozio di riferimento per esprimere il voto per via elettronica su tablet nel periodo assegnato o partecipare di persona all’Assemblea separata del proprio Presidio Soci Coop di riferimento, che tornano a essere svolte in presenza dopo tre anni di interruzione.
Ad Asti  l’assemblea dei soci è convocata per l’8 giugno alle 20,45 nela Sala Centro Anziani “Fili d’Argento” Via Monti 2, – Asti

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