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Cronaca

Santo Stefano Roero: all’ex sindaco (e altri) contestata la lunga stagione di lavori e consulenze sospette

A due anni dagli arresti e dalla chiusura di una parte di indagini da parte della Guardia di Finanza di Cuneo, prima udienza, stamattina, del processo in cui sono indagati l’ex sindaco di Santo Stefano Roero, Renato Maiolo insieme all’allora segretaria comunale, impiegati e dipendenti dello stesso Comune e alcuni professionisti che avevano prestato servizio per una serie di lavori.

Davanti al Collegio di giudici presieduto dal dottor Alberto Giannone (con i colleghi Sparacino e Dunn) sono comparsi stamattina, oltre a Maiolo difeso dagli avvocati Pierpaolo Berardi e Roberto Ponzio, Anna Maria Di Napoli difesa dall’avvocato Serse Zunino, Giovanni Careglio difeso dagli avvocati Catia Vassallo e Piermario Morra, Cinzia Gotta assistita dall’avvocato Michela Malerba, Marco Musso e Federica Borello. Presente anche l’attuale sindaco di Santo Stefano Roero, la dottoressa Giuseppina Facco che rappresenta il Comune costituitosi parte civile con l’avvocato Giulio Calosso.

L’udienza di oggi se ne è andata in parte per rispondere alle eccezioni avanzate dai difensori (richiesta di riunione di altri “rivoli” in un unico processo e caratterizzazione del ruolo di testimone pura o assistita di una ex dipendente).

Lunga e articolata è stata la deposizione del maresciallo della Guardia di Finanza di Cuneo che ha ricostruito l’indagine coordinata dal pm Lucignani della Procura di Asti.

Sono stati ripercorsi, punto per punto, tutti i 21 capi di imputazione. Con una introduzione che ha fatto da cappello alla lunga testimonianza: quella dell’accusa di una condotta a carico di Maiolo, considerato il “dominus” della gestione del Comune di Santo Stefano fino al 2021 e degli altri imputati che hanno portato ad un disavanzo attuale quantificato in 2 milioni 770 mila euro. Per un Comune di appena 1300 abitanti.

Nei capi di accusa ci sono vari temi.

Dai lavori pubblici a rimborsi per un catering e una cena passando per una Land Rover acquisita dal sindaco ad un’asta.

I lavori pubblici riguardano quelli fatti alla sede delle scuole primarie del paese per l’adeguamento sismico e per la costruzione di un muro di contenimento finanziati da bandi regionali. I certificati, le validazioni e i pareri necessari per dare esecuzione alle opere sono arrivati quattro anni dopo le delibere. Fra le cose emerse, sul pc di uno dei geometri imputati, sono state trovate le scansioni di firme e timbri di diversi professionisti incaricati per le consulenze che venivano usate per “mettere a posto le carte”, come ha detto il maresciallo.

Altri lavori pubblici sotto la lente dei giudici sono quelli di efficientamento del centro polifunzionale Palarocche, la messa in sicurezza di strade comunali, la realizzazione di un impianto sportivo.

Per il maresciallo, tutti questi lavori, completi di consistenti consulenze ai professionisti, sono stati affidati senza la necessaria copertura finanziaria, senza gli impegni di spesa e pagati con una procedura non corretta che ha portato al disavanzo attuale.

Altre accuse riguardano il pagamento, dalle casse del Comune, di un catering di 6300 euro per una festa degli anziani e di altri 4 mila per una cena definita di “rappresentanza” in un noto ristorante di Canale. Tutto, secondo l’accusa del pm, fuori dai corretti canali normativi. Al solo sindaco è imputato anche di aver utilizzato per lavori nelle sue vigne alcuni operai che lavoravano per ditte cui era stata affidata la manutenzione delle aree verdi comunali. Per un totale di circa 21 mila euro.

A corredo anche l’accusa che riguarda la Land Rover che era stata in un primo tempo ceduta dal sindaco Maiolo al Comune per la cifra simbolica di 1 euro e poi ricomprata dopo qualche anno ad un’asta di cui erano stati riferiti allo stesso primo cittadino le offerte concorrenti in modo da poterne fare una di poco superiore ed essere sicuro di aggiudicarsela.

Sospette anche alcune aggiudicazioni di appalti indetti al massimo ribasso vinte da ditte che hanno fatto un’offerta di 1 euro sotto il prezzo base.

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