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Iniziativa

La camminata colorata degli alunni del Primo Circolo nel centro città

Stamattina la prima edizione di “Bambini uguali, colori diversi” a conclusione del progetto intercultura

Una vivace e colorata marcia ha animato, stamattina (lunedì), alcune vie del centro di Asti. Protagonisti i bambini del Primo Circolo che hanno preso parte alla prima edizione di “Colori diversi, bambini uguali”, che ha coinvolto le scuole materne Agazzi, Bosco dei Partigiani, Cattedrale e le primarie Domenico Savio, Oberdan, Salvo D’Acquisto e Dante Alighieri (in quest’ultimo caso ad eccezione delle tre classi terze, che hanno svolto attività sul tema sia in classe sia nel cortile della scuola).


I bambini – accompagnati dalle insegnanti, coadiuvate dai volontari di alcune associazioni – hanno percorso un tratto di corso Alfieri, con partenza da piazza Alfieri, per poi raggiungere piazza San Secondo dove, grazie alle magliette colorate che indossavano, si sono disposti secondo i colori dell’arcobaleno. Lì, diretti da Nuccia Scoglia, musicista e maestra della “Agazzi”, si sono esibiti in due canti (“Supereroi” di Mr Rain e “Terra” dello Zecchino d’Oro) alla presenza della dirigente del circolo, Cristina Trotta, del sindaco Maurizio Rasero e dell’assessore Loretta Bologna.

Il progetto intercultura

L’iniziativa è stata messa a punto dalla commissione intercultura del Circolo, che vede come referenti Angela Muller e Valentina Cervellino. “La scorsa settimana – spiegano le insegnanti – abbiamo lavorato nelle nostre scuole al progetto intercultura, di cui l’iniziativa in piazza rappresenta la conclusione. I bambini si sono incontrati oggi per la prima volta a formare una grande bandiera di vari colori per dimostrare che le diversità culturali sono per loro, e per tutti noi, motivo di arricchimento e crescita personale, nel rispetto e nell’accoglienza dell’altro”.
“Si è scelto, nello specifico – concludono – di simboleggiare questo momento con la camminata, gesto umile ed antico, che porta con sé la forza si saper avanzare con lentezza ma anche con determinazione, come conviene a qualunque percorso educativo inclusivo, capace perciò di superare vincoli e battute d’arresto”.

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