Sulla preoccupazione dei residenti di via Pagliani circa l’occupazione abusiva di un condominio vuoto, arrivano rassicurazioni.
Sono quelle dell’assessore alla Sicurezza del Comune di Asti, Luigi Giacomini, che qualche giorno fa ha incontrato pubblicamente una folta delegazione di chi ha apposto le oltre 200 firme sotto un appello inviato a Prefetto, sindaco e forze dell’ordine per richiamare i recenti “arrivi” irregolari negli alloggi vuoti da anni.
«Abbiamo tenuto un recente incontro in Prefettura e posso garantirvi che presto il problema sarà risolto con lo sgombero – ha detto – Sarà un iter più corto di quello del palazzo di corso Casale perchè gli alloggi occupati sono molti meno e non sono presenti famiglie con minori. Non mi sento di dare scadenze precise ma la risoluzione è molto vicina».
Assicurando anche che i proprietari, come già capitato per corso Casale e per la casa di riposo Città di Asti oggetto recente di atti vandalici, saranno tenuti a provvedere ad una vigilanza più stretta sugli ingressi negli immobili vuoti per evitare che ci siano nuove occupazioni abusive.
Notizia accolta con piacere dalla platea che però ha riferito di altri problemi emergenti, sempre su questo tema.
Intanto il timore generalizzato di una reazione a catena: appena si sgombera un immobile, chi lo occupava si sposta in un altro vuoto. In zona, per non perdere i contatti con affari spesso non legali. Di qui la preoccupazione per il “rischio occupazione” dell’ex Circolo Enel, sulla stessa strada Pagliani.
Nella stessa serata è poi emerso che anche un’altra casa, al di là della strada, è già stata presa di mira dai senzatetto che sono stati visti entrare ed uscire dai piani superiori abbandonati da tempo.
E, ancora, un proprietario di alloggio dato in affitto sotto un appartamento confiscato dallo Stato. Appartamento che da qualche tempo è abitato da pesone chiassose, maleducate e a tratti moleste ma nessuno, nemmeno l’amministratore, sa a che titolo.
Tutte segnalazioni trasmesse alle forze dell’ordine.
Chieste anche telecamere di sorveglianza ma l’assessore ha ribadito che già ve ne sono attiva 160 in tutta la città e che il loro alto costo non consente una risposta immediata alla loro installazione.
Ha anticipato il piano di “bonifica” delle zone più a rischio della città, come corso Matteotti attraverso azioni ed ordinanze ad hoc e ha suggerito ai residenti di via Pagliani e vie limitrofe di attivare il controllo del vicinato.
Invitati alla riunione il presidente nazionale di questa forma associazionistica nata per segnalare presenze sospette in luoghi in cui i residenti hanno ancora ben presente il concetto di comunità.
(Ago foto)