Stagione delle fiere del tartufo dimezzata
Un anno “un po’ così” anche per il nostro principe dell’autunno: il tartufo. Se è evidente che la pandemia non ha minimamente inciso sui ritmi della natura che continua a produrre uno dei frutti della terra più pregiati e apprezzati al mondo, è altrettanto evidente che la pandemia ha cambiato le abitudini delle persone. E questo ha influito sulla lunga stagione delle fiere e delle giornate dedicate al tartufo che tanti comuni astigiani tradizionalmente organizzavano.
Una festa non solo per il tartufo ma per i tanti prodotti tipici locali autunnali e per i vini che trasformavano queste fiere in appuntamenti golosi. Quest’anno il calendario si è più che dimezzato. Abbiamo saltato la fiera inaugurale, quella di Montiglio ma domenica ci potremo rifare con Moncalvo che ha voluto esorcizzare la psicosi da Covid mettendo in piedi una fiera in piena sicurezza. Sarà l’unica fiera in questo mese di ottobre, attendendo le decisioni degli organizzatori della seconda parte del circuito del tartufo.
Ma non c’è solo Moncalvo che ha deciso di organizzare lo stesso l’evento: domenica è confermato Ferrere Miele, il grande happening dedicato al miele di alta qualità piemontese, con annesso mercatino, raduno di auto e trattori d’epoca e altre attrazioni con vigilanza della Protezione Civile.
Per i golosi di razza pura piemontese, intesa come bovino, l’Isola della Carne di Repergo è ripartita con i suoi pranzi della domenica in cascina dove viene servito sua maestà il bollito misto insieme ad altre portate di tradizione locale.
Mentre in cantina comincia la lenta nascita di una Barbera docg che, a giudicare dalla vendemmia, sarà una delle migliori degli ultimi decenni. Sempre per gli enoappassionati, Castagnole Lanze conferma il suo “ribollir de’ tini” per domenica.
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