Asti in controtendenza rispetto alla media nazionale, con un aumento significativo delle compravendite anche nel 2022.
E’ uno dei numerosi dati contenuti nella decima edizione del Borsino immobiliare redatto dalla Fimaa, Federazione italiana mediatori agenti affari, aderente a Confcommercio, che nel 2024 festeggerà i 70 anni di attività.
A presentarlo, nei giorni scorsi in Camera di Commercio, il presidente provinciale Fimaa Enrico Fenoglio; il segretario nazionale, nonché direttore provinciale Confcommercio, Claudio Bruno; e numerosi vertici territoriali della federazione, dal vice presidente Roberto Torchio al segretario Corrado Attisani, alla presenza delle autorità.
Gli obiettivi del Borsino
«Questo appuntamento – ha commentato Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di Alessandria-Asti – è molto importante ed è giusto che venga presentato alla città e non vada solo a beneficio degli operatori del settore». D’accordo il presidente provinciale di Confcommercio Aldo Pia, che ha sottolineato «l’accordo totale e stretto tra l’associazione di categoria e la sua “costola” Fimaa, formata da operatori qualificati che possono aiutare le persone a coronare il sogno di possedere una casa di proprietà, tenendo lontane le figure meno qualificate».
Il presidente Fenoglio ha ricordato come il Borsino rappresenti un valore aggiunto, sempre più ricco di contenuti grazie al lavoro dell’apposita commissione che rileva e analizza i dati, mentre Claudio Bruno ha anticipato un’evoluzione futura dell’indagine: «Concentrare l’attenzione non solo sulle abitazioni, ma anche sugli immobili artigianali, commerciali e industriali».
La nuova edizione
«Questa edizione – ha poi aggiunto il vice presidente Fimaa Roberto Torchio – arriva, causa pandemia, dopo cinque anni rispetto all’ultima del 2018. I lavori di raccolta dati sono cominciati alla fine della scorsa estate ed è stato mantenuto lo stesso impianto delle precedenti edizioni: la città è stata divisa in dieci aree, ognuna delle quali presenta quattro categorie di valore dell’immobile diverse a seconda della sua età: nuovo (massimo 10 anni); seminuovo (massimo 20 anni o ristrutturato); usato (20/40 anni) e oltre 40 anni. L’area della provincia è stata invece divisa in sei zone: Canelli, Nizza Monferrato, San Damiano, Villanova, Villafranca, Moncalvo (distinguendo in ogni caso tra centro, semicentro e periferia e, ovviamente, in base all’età dell’immobile). Completa il documento il nuovo “Testo unico per le costruzioni” che speriamo entri in vigore il prima possibile perché dovrebbe portare numerose semplificazioni nel nostro lavoro».
Torchio ha quindi anticipato un dato: «Il temuto crollo di valore degli immobili nel 2020 non c’è stato – ha sottolineato – in quanto dopo la pandemia abbiamo avuto due ottimi anni, sia a livello nazionale sia locale, caratterizzati da richieste di immobili che, spesso, erano dotati di spazi esterni e di ambienti più grandi, conseguenza dell’esperienza del lockdown».
Le compravendite
Ad entrare nel merito dei dati Stefano Stanzani, responsabile ufficio studi Fimaa Asti. «Nei primi nove mesi del 2022 – ha spiegato – il numero di compravendite abitative è aumentato ulteriormente del 16,6% nella città di Asti (117 in più) rispetto all’anno precedente e dell’8% nei comuni minori della provincia (+ 113 rispetto al 2021)».
Se, invece, si vuole guardare all’intero 2022, si deve ragionare in base ai dati preconsuntivi. «Se nell’ultimo trimestre dell’anno fossero state scambiate tante abitazioni quante nell’ultima parte del 2021 – ha sottolineato – allora si arriverebbe a 1.090 scambi in città (+ 12% rispetto al 2021) e a 2.184 nei comuni non capoluogo (+ 5,5%) Un’ipotesi peraltro verosimile, a causa dell’aggravarsi delle condizioni economiche delle famiglie con rincari energetici, inflazione e tassi sui mutui».
«Questo aumento significativo, però – ha evidenziato – è in controtendenza con il dato medio nazionale, che invece registra, sebbene non un dato negativo, una ipotesi di rallentamento».
L’aumento di scambi, calcolato appunto a preconsuntivo, registrato nel 2022 rispetto al 2021, non riguarda solo la città ma tutta la provincia, con un rialzo medio del 7,3%.
In base alle ultime statistiche, poi, emergono, come tipologia prevalente di casa acquistata ad Asti, le abitazioni tra 50 e 85 metri quadri commerciali (33,1%), seguite da quelle di media superficie (da 85 a 115 metri quadri, 26,9%). Rispetto al 2017, diminuisce seppur di poco la quota venduta di monolocali, passati dal 7,4% degli scambi abitativi nel 2017 al 6,3%, mentre della stessa misura cresce il peso delle case con superficie tra 85 e 115 metri quadrati (rispettivamente dal 30,2% al 31,5%).
Nei comuni minori si è rafforzato, fatto 100 il totale delle abitazioni compravendute, il peso percentuale tra il 2017 e il 2021 delle abitazioni di oltre 145 metri quadrati (passate dal 49,3% del 2017 al 53,1% attuale).
Il numero di metri quadrati per ciascuna compravendita nel capoluogo risultava quindi pari, nel 2021, a 111,8 metri quadri, in aumento di 5,5 metri quadri rispetto al corrispondente dato del 2020. Per i comuni minori della provincia, invece, la dimensione media dell’appartamento scambiato nel 2021 era di 176,5 metri quadri (+ 6,1 metri quadrati sul 2020).
I valori degli immobili
Altro capitolo, i prezzi medi di vendita.
«In base alla rilevazione – ha indicato Stanzani – con l’aumento dei tassi sui mutui e i rallentamenti nella crescita economica, in Asti nel 2022 è stata registrata una perdita percentuale dell’1% rispetto all’anno precedente, portando il decremento rispetto al 2017 nella misura del 5,4%. Per il 2023 è invece prevedibile un lieve aggiustamento verso l’alto, pari a + 0,1%. Molto variegata e “frammentata” la forbice dei prezzi al metro quadro: si va da un massimo di 2.000/2.500 euro al metro quadro per un immobile nuovo nella zona di piazza Vittorio Veneto/corso Dante/via Conte Verde (oppure per un immobile seminuovo/ristrutturato in piazza Alfieri, piazza San Secondo, via Garibaldi, piazza Statuto) ai 300/500 euro al metro quadro per un immobile, ad esempio, di oltre 40 anni nella zona che comprende strade come via Ventura, via Lessona, piazza Medaglie d’Oro.
Nei comuni minori della provincia i prezzi medi perdono quasi dieci punti percentuali tra il 2017 e il 2022. Nell’anno in corso, invece, le variazioni previste si attestano su una sostanziale stabilità (- 0,46%).