A fine novembre ero stato costretto a rinunciare al Qatar (sarebbe stato il mio undicesimo Mondiale di calcio a partire da Spagna ‘82) perché mi trovavo in ospedale, ma ho potuto prendermi una bella rivincita personale sabato 10 giugno a Istanbul (Turchia) in occasione della finale di UEFA Champions League tra il Manchester City e l’Inter. Ampiamente favorita dai pronostici, la squadra inglese è riuscita a laurearsi campione d’Europa per la prima volta vincendo però soltanto di misura (1-0, gol di Rodri). Del resto i nerazzurri allenati da Simone Inzaghi sono usciti a testa alta, e avrebbero meritato di andare almeno ai “supplementari”.
Sconfitta di un club italiano a parte, ho assistito comunque a una bella serata calcistica, con tanto di sportività, oltre che di entusiasmo, da parte del pubblico presente sugli spalti dello stadio olimpico “Ataturk”. Non c’è stato infatti il minimo screzio tra le due tifoserie durante e dopo la partita. Come italiano avrei voluto vedere l’Inter (che era la squadra del cuore di mio padre) vincere la Coppa per la quarta volta nella sua storia, ma non si può avere tutto, e la finale Champions 2023 la ricorderò ugualmente con molto piacere.
Una curiosità: dopo Milano (con Milan e Inter), un’altra città è arrivata ad ottenere il titolo europeo con due squadre: il Manchester United e, appunto, il Manchester City.
Da sempre amo abbinare lo sport al turismo, e ho fatto così anche questa volta. Il giorno prima dell’incontro City-Inter, con l’aiuto di una guida che parla l’italiano, ho visitato Istanbul, città molto suggestiva ma decisamente caotica sotto l’aspetto del traffico (stesso discorso per il rientro in albergo a notte fonda). Visto che mi affascinano anche i punti strategici del mondo, mi ha colpito non poco la crociera sul Bosforo, dove ho avuto l’opportunità di passare via mare dalla zona europea a quella asiatica.
Ciao Istanbul, avendo già 73 anni non so se tornerò a farti visita, ma la tua gente merita un saluto davvero affettuoso per la disponibilità dimostrata nei confronti miei e di tutti gli altri turisti.
