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Sentenza

Anziano si suicidò dopo i dispetti, le accuse false e la “gogna” mediatica: il vicino di casa condannato a 7 anni

Un braidese doveva rispondere di stalking, calunnia, violenza provata e del più grave reato di morte in conseguenza di altro reato.

È arrivata poco fa la sentenza del giudice Victoria Dunn a carico del braidese Santo Antonio Cospito, attualmente detenuto al carcere di La Spezia per i fatti trattati dal processo.

L’uomo, difeso dall’avvocato Bonanni, è stato condannato a 7 anni per i reati di stalking , calunnia, violenza privata e, reato più grave di tutti, morte in conseguenza di altro reato.

Una circonluzione per dare forma giuridica alla decisione di porre fine alla propria vita presa da un anziano vicino di casa di Cospito, a Bra, esasperato dalla continua “battaglia” che l’imputato aveva condotto senza pietà nei confronti suoi e degli altri occupanti di una palazzina in cui lo stesso Cospito viveva.

Danni, dispetti, litigi, post diffamatori sui social con tanto di nomi e cognomi, danneggiamenti delle parti comuni e molto altro.

Una vicenda complessa ma non per questo meno dolorosa che il pm Laura Deodato ha ricostruito minuziosamente per portare in aula l’ipotesi del reato più grave con una richiesta di condanna a 10 anni e 5 mesi. Lavoro che ha pienamente convinto il giudice la quale ha ridotto a 7 anni la pena inflitta.

In aula anche l’avvocato Giuseppe Vitello, rappresentante di parte civile, ovvero della famiglia dell’anziano che si è tolto la vita: <A nome della vedova e dei figli – ha commentato l’avvocato- non posso che fare un plauso agli inquirenti e all’ottimo lavoro di coordinamento delle indagini compiuto dal pm Deodato>.

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