Il passaggio del testimone fra Vittorio Veneto e Asti è avvenuto ed è stato l’atto iniziale della prima giornata di raduno nazionale dei Paracadutisti d’Italia.
Sotto il sole di piazza Alfieri si sono ritrovati i labari delle prime sezioni arrivate da tutta Italia con paracadutisti ed accompagnatori che hanno già iniziato anche la visita della città.
L’alzabandiera a lato della tribuna allestita per le autorità alla sfilata di domenica ha sancito, con un gesto, l’impegno della sezione di Asti ad offrire alla città gli spettacolari lanci.
Che sono iniziati poco dopo.
Dal cielo di Asti, ai piedi di Vittorio Alfieri,sopra un materasso che dalla quota di lancio appare grande come un sottobicchiere, sono “piovuti” i primi parà: Claudio Borin con la bandiera del Comune di Asti, Corrado Di Pietro con quella della Coldiretti, Bruno Scagliola con quella della Fondazione Crat, Leonardo Bruno e Paolo Filippini con uno straordinario tricolore volante che ha sfiorato gli alberi della piazza prima di atterrare.
Il pubblico presente lato portici Anfossi (in cerca di ombra e di sollievo alla gran calura) ha così cominciato a prendere confidenza con termini come avvitare, galleggiare, scaricare di lato, virata, planata finale, lancio di naso utilizzati dallo speaker per rendere tutti partecipi della difficoltà dei lanci dovuta anche alla presenza di vento.
Poi i saluti istituzionali del Prefetto, che ha dato l’accoglienza ai paracadutisti provenienti da tutte le città d’Italia e quelli del sindaco Rasero, un alpino “prestato” ai paracadutisti che ha manifestato tutto l’orgoglio suo e della città nell’ospitare il raduno che, ha ricordato, nasce per curare la memoria di chi ha dato la propria vita per la libertà di tutti.
Concetto, quella della memoria e dell’onore di chi è venuto prima di loro, ribadito anche dal presidente nazionale Anpd’I, generale Marco Bertolini che ha auspicato un recupero demografico e un nuovo impegno dell’attuale “piccola ed errata gioventù”, testuale.
Ne ha fatto un’occasione di incontro e di conoscenza della cultura che Asti che può offrire il presidente della Fondazione Mario Sacco: «Uno straordinario ritorno di immagine e di indotto economico sul territorio» lo ha definito dicendosi riconoscente per l’organizzazione del raduno su terra astigiana.
I saluti si sono chiusi, alla presenza dell’assessore Ennio Antiga di Vittorio Veneto in rappresentanza della città che ha ceduto il testimone ad Asti e dei generali Pollini e Iubini precedenti presidenti dell’Anpd’I, con il dono del pittore Filippo Pinsoglio di un ritratto al generale Bertolini e del bozzetto del manifesto scelto per il raduno astigiano.
Poi l’apertura del villaggio gastronomico “Folgore” in piazza del Palio, sotto le piante verso la stazione. Aperitivo di Coldiretti e 17 Pro loco pronte a sfamare paracadutisti, accompagnatori e pubblico.
Stasera, in piazza Alfieri, concerto della Cerot Band Allargata.
L’appuntamento è per la giornata di domani che si aprirà, in mattinata, con la consegna a Palazzo Mazzetti delle borse di studio a giovani provenienti da scuole di tutta Italia. Nel pomeriggio, a partire dalle 14,30 allo stadio Censin Bosia una serie di lanci che si concluderanno con l’atterraggio del bandierone di 1600 metri quadri, il più grande tricolore al mondo. Presente anche il mondo del Palio con sbandieratori e musici che intratterranno fra un lancio e l’altro. Alle 17 messa in San Secondo e alle 20,30 corteo storico del Palio e lanci in notturna con tute illuminate.
(Photogallery Ago e Billi)
Una risposta
come Folgore dal cielo come Nembo di tempesta ci hanno tolto le ali ma datoci un mantello di seta tolto la spada ma consegnato il pugnale brunito angeli caduti in terra diventati demoni PARA’ ieri oggi domani 9° ColMoschin