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Ammainabandiera sul raduno dei paracadutisti con gli ultimi lanci e qualche imprevisto

La sfilata di questa mattina per il centro della città ha chiuso tre giorni di astigiani con il naso all’insù

Caldo e microfoni dispettosi: sono stati questi i due nemici di stamattina alla sfilata dei paracadutisti d’Italia che hanno tenuto il loro 29.mo raduno ad Asti.

Le temperature alte hanno messo a dura prova il pubblico di piazza Alfieri che attendeva gli ultimi lanci dal cielo (che comunque ha resistito per vedere ancora una volta lo spettacolo degli atterraggi) ma anche i circa 2 mila paracadutisti in sfilata. Purtroppo per uno di loro, 62 anni, originario di Novara, il caldo è stato fatale. Il paracadutista si è sentito male durante la sfilata e, seppur prontamente soccorso e rianimato, è deceduto al Pronto Soccorso di Asti, sembra per un attacco cardiaco.

I microfoni, che per un disguido tecnico hanno dato filo da torcere agli organizzatori, hanno costretto a posticipare la chiusura della cerimonia di saluto cui hanno partecipato autorità cittadine e alti ufficiali militari dei paracadutisti.

«Ma l’imprevisto è parte costante della vita dei paracadutisti abituati ad adeguarsi e risolvere i problemi» ha sdrammatizzato il generale Pollini, ex presidente Anpd’I.

Per tutta la mattina il centro storico di Asti ha sentito le marce dei vari gruppi che si sono susseguiti e il tipico urlo di battaglia “Parà, Folgore!” ripetuto centinaia di volte per manifestare così lo spirito di appartenenza a chi ne ha fatto parte.

Per il grande sforzo organizzato fatto per il raduno ad Asti sono arrivate parole di riconoscenza dal sindaco Rasero, dall’onorevole Coppo e dal generale Marco Bertolini, presidente dell’Anpd’I.

Gli ultimi lanci hanno visto protagonisti, fra gli altri, l’astigiano Claudio Borin e Bruno Scagliola, 81 anni, che nei tre giorni di raduno ha effettuato altrettanti lanci.

(Photogallery Billi e Ago)

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