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Inaugurazione

Asti ha inaugurato la nuova “casa” della Protezione Civile

In piena zona industriale, il capannone ristrutturato, adeguato e certificato, è stato acquistato dalla Regione Piemonte. Il vicepresidente Carosso taglia il nastro con la motosega

Il Coordinamento territoriale di Protezione Civile di Asti ha finalmente una nuova “casa”: bella, grande, spaziosa, attrezzata, sicura per ospitare mezzi e volontari che ogni giorno mettono a disposizione il loro tempo e le loro competenze per intervenire in caso di eventi calamitosi. Che siano sul territorio astigiano o che siano in qualche altra parte di Italia colpita come capitato recentemente in Emilia Romagna.
Un grande e complesso progetto che ha visto il suo traguardo sabato scorso con l’inaugurazione della nuova sede di Protezione Civile in via al Lavoro, nel mezzo della zona industriale nell’ex capannone Piubelli ormai vuoto da una decina di anni.
Una “casa di proprietà”, grazie al finanziamento di circa 600 mila euro disposto dalla Regione Piemonte e, nello specifico dall’assessore astigiano Marco Gabusi cui spetta la delega della Protezione Civile di tutto il Piemonte.
«Il Coordinamento di Asti era fra quelli messi peggio in quanto a sede – ha raccontato Gabusi – ed era necessario intervenire per consentire ai volontari di poter operare al meglio».
E’ stato il presidente Valter Marenco a tratteggiare la fatica fatta per arrivare alla sede nuova.

Lunga la ricerca del posto giusto, poi il finanziamento, la trattativa, l’acquisto. «E qui eravamo solo a metà strada – ha detto – perché in questo capannone ormai tutte le certificazioni erano scadute e noi volevamo fare le cose per bene».

Lavori a norma, dichiarazioni, certificazioni di professionisti e tanto, tanto lavoro dei volontari che hanno trasformato il capannone semiabbandonato in un gioiellino in cui accogliere una grande autorimessa per i mezzi, un’officina attrezzata, un ufficio, una sala per eventuali unità di emergenza.

In tutto circa 4 mila metri quadrati dei quali la metà coperta e l’altra metà scoperta.
Sono oltre 400 i volontari che fanno parte del Coordinamento che conta una quindicina di associazioni dislocate su tutto il territorio astigiano.
Il taglio del nastro ha visto un insolito vicepresidente della regione, Fabio Carosso, indossare elmetto e motosega per non tradire i “ferri del mestiere” di un vero volontario di Protezione Civile e la benedizione simpatica ed affettuosa del vescovo emerito monsignor Francesco Ravinale.
Il sindaco Rasero ha ricordato che la moderna Protezione Civile è nata proprio in Piemonte e un po’ anche nell’Astigiano, in seguito alla terribile alluvione del 1994, quando fu evidente che la sola buona volontà e il solo slancio dei tanti volontari che all’epoca vennero a spalare fango non erano sufficienti e serviva fossero organizzati.
Fra i più soddisfatti per questa inaugurazione sicuramente il Prefetto di Asti, Claudio Ventrice. E’ ormai nota la sua profonda convinzione che la prevenzione, in tutti i campi, sia l’arma migliore per salvare territorio, attività e persone. «Per un Prefetto – ha detto – poter contare su queste strutture è una sicurezza».

(Fotoservizio Billi)

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