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Cultura e Spettacoli
Intervista

Aura Nebiolo: «Il mio ultimo disco? Un romanzo di formazione»

La cantante jazz astigiana sarà protagonista giovedì 20 luglio al Teatro Alfieri con il concerto di presentazione dell’album intitolato “A kind of folk”

Si intitola “A kind of folk” l’ultimo disco – il primo da compositrice, autrice e arrangiatrice – della cantante jazz astigiana Aura Nebiolo. Album al centro del concerto in programma giovedì 20 luglio alle 21.30 al Teatro Alfieri di Asti (biglietti da 10 e 8 euro acquistabili all’Alfieri e su www.bigliettoveloce.it), nell’ambito del festival AstiJazz.
Abbiamo raggiunta telefonicamente l’artista per saperne di più.
Aura, come definirebbe il suo ultimo album?
E’ un disco strumentale che comprende un lavoro orchestrale, sia di composizione che di arrangiamento. La voce è utilizzata come un qualsiasi altro strumento, senza la parole.
Quante tracce contiene?
Cinque, di cui solo una corredata da un testo, mentre le altre sono strumentali. E’ un disco jazz che presenta anche echi classici, dato che ho cominciato la mia formazione studiando pianoforte, e una componente analitica, effetto degli studi di composizione.
In sostanza, è un EP che ho spesso definito un romanzo di formazione in musica: c’è una storia che nasce, si evolve e arriva ad un “punto e virgola”. Non ad un “punto conclusivo” perché l’ultima traccia apre a nuovi mondi e dischi.

La pubblicazione

Quando è uscito?
Nel maggio 2022 per l’etichetta Abeat records, una delle più longeve nell’ambito del jazz indipendente, guidata dal direttore artistico Mario Caccia, che cura molto i dischi che pubblica. In questo percorso devo ammettere che mi sono sentita molto “coccolata”.
E’ stato un lavoro lungo da parte sua?
Sì, ho cominciato prima della pandemia e ho terminato nel 2021, quando ho discusso la tesi in Composizione, di cui faceva parte. Poi è partito il lavoro di ricerca dell’etichetta interessata.
Di chi si è avvalsa per l’accompagnamento?
Mi sono affidata a dodici musicisti. Quattro saliranno sul palco con me al Teatro Alfieri: Gledison Zabote (sassofono), Nicola Meloni (piano), Veronica Perego (contrabbasso) e Francesco Brancato (batteria). Per quanto riguarda il disco hanno contribuito anche Cesare Mecca e Dario Avagnina (trombe), Enrico Allavena e Alberto Borio (tromboni), Simone Blasioli, Simone Garino e Luca Zennaro (sassofoni).

I progetti

Come proseguirà la sua estate dopo il concerto all’Alfieri?
Mi riserverà altri concerti, quindi il meritato riposo dopo un anno molto impegnativo come docente di canto all’istituto di musica Verdi di Asti e alla scuola paritaria N. S. delle Grazie di Nizza Monferrato. Troverò comunque il tempo di partecipare ad alcuni workshop per approfondire composizione e arrangiamento.

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