Mentre il piccolo di 2 anni soccorso in una piscina di casa privo di sensi sta lottando per la vita in Sala Rianimazione dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, emergono i dettagli di un intervento che ha letteralmente strappato alla morte il bambino.
Infatti, dal momento in cui è arrivata al 118 la richiesta di intervento da parte dei parenti che, nel giardino di casa, si sono accorti che il piccolo si trovava privo di coscienza nella piscinotta allestita per dare un po’ di refrigerio, si è attivata una catena del soccorso che ha avuto molti attori.
La chiamata è arrivata alla centrale operativa 118 di Alessandria e immediatamente sono state impartite indicazioni telefoniche per avviare il massaggio cardiaco da parte dei parenti che si trovavano nel giardino di casa.
Grazie all’applicativo innovativo di geolocalizzazione dei mezzi di soccorso fornito da Azienda Zero, la stessa centrale operativa deviava un mezzo di soccorso di base che si trovava vicino al luogo dell’evento, una località alle porte di Asti. Nel contempo è stata anche mandata l’ambulanza medicalizzata di Asti con a bordo il medico e l’infermiere.
E’ stata quest’ultima équipe sanitaria ad attuare le manovre rianimatorie avanzate sul piccolo paziente, riprendendolo ed intubandolo in attesa dell’arrivo dell’eliambulanza che da Alessandria è decollata per giungere qualche minuto dopo alle porte di Asti.
Medico ed infermiere della squadra del 118 hanno così affidato il piccolo, ormai intubato, ai colleghi dell’eliambulanza per il ricovero al Regina Margherita dove si trova attualmente ancora in condizioni gravissime, in prognosi riservata.
«La tecnologia e l’innovazione che Azienda Zero ha messo a servizio dei professionisti del Sistema di Emergenza – commentano i responsabili della stessa Azienda Zero – rappresentano di fatto elementi fondamentali che contribuiscono a salvare vite umane».
Sul posto in cui è avvenuto il tragico incidente, anche una pattuglia di Volante per raccogliere le testimonianze di quanto accaduto.