Un lungo e convinto applauso ha chiuso, giovedì scorso all’Alfieri, il concerto di Ambrogio Maestri, uno dei più noti baritoni di fama mondiale, di casa in prestigiosi teatri quali Arena di Verona, Scala di Milano e Metropolitan di New York.
Affiancato dal giovane soprano Eleonora Boaretto, dal pianista Enrico Zucca e dal giovanissimo violinista Leonardo Moretti, il concerto ha proposto 15 brani che hanno spaziato da Paganini a Donizetti, da Puccini a Giordano. Sul palco si sono alternati i due cantanti, che si sono esibiti anche in alcuni duetti (che hanno visto il soprano a suo agio a fianco del noto baritono), e il talentuoso violinista, solista in alcuni brani.
Molto apprezzati, in particolare, il duetto sulle note di “Quanto amore! Ed io spietata!”, tratto da “L’elisir d’amore”, e il brano “Nemico della patria”, tratto dall’“Andrea Chenier”, che ha visto protagonista solo Maestri.
Al termine dell’esibizione il pubblico ha chiesto due bis. «Questo brano che vi proponiamo, che si intitola “Musica proibita” – ha spiegato il pianista Zucca – è un esperimento, perché ha sempre visto coinvolti soprano e tenore. Stasera invece abbiamo un baritono, quindi una voce con un tono più grave».
Esperimento, per la cronaca, perfettamente riuscito, cui è seguito un ultimo brano, che ha visto sul palco Maestri. «Visto che abbiamo abbracciato un po’ tutti i generi – ha anticipato Zucca – vi proponiamo una canzone da film, intitolata “Incantesimo”».
Dopo i meritati applausi finali, Maestri, con la sua simpatia ed empatia, si è concesso al pubblico per selfie e autografi. Tra i primi a posare per uno scatto con lui, una famiglia di turisti stranieri con tre bambini.
Il festival
A salire sul palco al termine dell’esibizione, per i saluti finali, Renato Bonajuto, direttore artistico del festival “Asti Lirica”, di cui il concerto faceva parte come ultimo appuntamento in calendario. Una rassegna, fortemente voluta dall’assessore comunale Paride Candelaresi, che rappresenta la novità dell’estate 2023.
Avviata lo scorso 6 luglio con “Pimpinone, ovvero le nozze infelici”, intermezzo giocoso di Georg Philipp Telemann, è proseguita con lo “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi, presentato in forma scenica – poco consueta – con allestimento del Teatro dell’Opera Giocosa di Savona per la regia dello stesso Bonajuto.
Rimandato invece ad ottobre (in data de definire) il quarto appuntamento del festival, ovvero “La voix humaine, tragédie lyrique” di Francis Poulenc, che non si è svolto per motivi organizzativi.