Non meno faticosa di quella “ridotta” dello scorso anno post Covid, l’organizzazione del Festival delle Sagre 2023, che si terrà sabato 9 e domenica 10 settembre, ha segnato la definizione di alcune novità che erano state affacciate ma non ancora confermate.
Intanto il numero di partecipanti: dopo l’iniziale adesione di 32 Pro loco (contro le 13 dello scorso anno), alla fine qualche defezione c’è stata e quel numero si è attestato a 26 iscrizioni.
Alle “magnifiche 13” che l’anno scorso avevano gettato il cuore oltre l’ostacolo e si erano presentate in piazza Alfieri, quest’anno si sono aggiunte Viarigi, Monastero Bormida, Grazzano Badoglio, Tonco, Costigliole, Santa Caterina di Rocca d’Arazzo, Villafranca, San Marzanotto, Quarto, Mombercelli, Valenzani, Cortazzone e Cantarana. Altre “magnifiche 13”.
Si torna in Campo del Palio che, a questo punto, occupando quasi la stessa superficie di quando le Pro loco erano oltre 40, consentirà ai commensali di stare decisamente più larghi.
Confermata la novità più importante: la distribuzione del vino non sarà più fatta dalle Pro loco nelle rispettive casette, ma sarà gestita dalla Cia, l’associazione di categoria degli agricoltori che allestierà sette diverse postazioni nel villaggio gastronomico all’aperto nelle quali distribuirà solo vini Doc e Docg da bottiglie in vetro al prezzo di 2 euro al bicchiere salvo Nizza docg e Alta Langa docg che saranno invece venduti a 4 euro.
Questo comporterà una coda in più perchè al bicchiere di vino si ha diritto solo in abbinamento ad un piatto quindi prima bisognerà fare coda alla cassa degli stand, poi quella per ritirare il bicchiere di vino e infine quella per ritirare il piatto. Sempre alle postazioni Cia in vendita le bottigliette d’acqua mentre non saranno più presenti le fontanelle libere.
Per quanto riguarda giorni e orari di distribuzione dei pasti sempre come gli anni scorsi: sabato sera, domenica a pranzo e cena fino ad esaurimento.
Novità anche in sfilata: partirà sempre da via Cavour con ammassamento in zona corso Matteotti ma, arrivata in piazza San Secondo, “taglierà” verso piazza Libertà per poi “entrare” di lì in piazza Alfieri, percorrere il lato Portici Pogliani, andare in corso Alfieri, piazza Primo Maggio, via Calosso, viale alla Vittoria, via Rosselli e fine sfilata in Campo del Palio. Sul fronte dei temi attesa la sfilata di Quarto che porterà per la prima volta i “saron”, ovvero i carradori, meccanici e carrozzieri di un tempo che realizzavano carri e rimorchi a mano.
L’edizione 2023 sarà anche l’edizione dei mainsponsor della manifestazione. Accanto agli organizzatori (Comune di Asti capofila in collaborazione con Camera di Commercio, Fondazione Crat e Unpli) hanno contribuito a raggiungere il budget di spesa la concessionaria Grandi Auto, la Banca di Asti, la Cia e la BBBell che assicurerà anche un potenziamento del wi-fi in piazza. Importante anche la collaborazione con l’Asp per quanto riguarda molti aspetti logistici del villaggio.
«Posso dire con soddisfazione che siamo “in bolla” con il cronoprogramma – afferma l’assessore Riccardo Origlia – Abbiamo fatto di tutto per mettere le Pro loco nelle condizioni di partecipare. Il Comune di Asti ha fatto un grande sforzo economico, aumentando a 50 mila euro il suo impegno di spesa, un grande sforzo per reperire i fondi mancanti senza aumentare la quota in carico alle Pro loco e un grande sforzo organizzativo prendendosi a carico tutto il fronte progettuale».
Menù e prezzi
Antignano
Tajarin di mais 8 file al sugo di salsiccia euro 4,50
Crostata di mais con confettura di ciliegie euro 2,50
Azzano
Risotto ai funghi euro 5
Calliano
Agnolotti d’asino euro 7
Salamino d’asino euro 2.,50
Cantarana
Vitello tonnato euro 4,50
Pesche ripiene al forno euro 2,80
Casabianca
Polenta fritta con gorgonzola euro 3,50
Salame dolce di Casabianca euro 2,50
Castellero
Biscotti del parroco alle nocciole euro 2,50
Croccanti di nocciole euro 2,50
Cortazzone
Tagliatelle all’uovo con tartufo euro 6
Pesche al malvazia euro 2,50
Costigliole
Ravioli con il “plin” euro 6
Bunet di Costigliole euro 2,50
Cunico
Gnocchi alla cunichese euro 4,50
Grazzano Badoglio
Soma d’ai con uva euro 2,80
Pane arrostito con pomodoro e uva euro 2,80
Mombercelli
Friciula (frittella salata) con lardo euro 4
Monastero Bormida
“Puccia” di Monastero euro 4,50
Robiola di Roccaverano con pane cotto nel forno a legna e mostarda di uva Moscato euro 3
Mongardino
Risotto alla Barbera d’Asti euro 4
Antico “mun” (mattone dolce) euro 2,50
Montechiaro
Risotto con tartufo euro 6
Crema dolce in pasta sfoglia euro 2,50
Montiglio Monferrato
Uova al tegamino con tartufo e polenta euro 6,50
Torta di nocciole euro 2,50
Quarto d’Asti
Tagliatelle al sugo di salsiccia e peperoni degli orti di Quarto euro 4,50
Rotolo al cacao con nocciole euro 2,50
Revignano
Zabaglione al Moscato d’Asti euro 2,80
Bunet della nonna euro 2,50
Santa Caterina di Rocca d’Arazzo
Agnolotti al sugo di carne euro 6
Antico “bodino” di Casa Savoia euro 2,50
San Damiano
Salsiccia alla Barbera d’Asti euro 5,50
Torta di mele euro 2,50
San Marzanotto
Crostone del contadino con bagnet e acciughe euro 3,50
Lardo macinato, insaporito e spalmato sul pane euro 2,50
Sessant
Carne cruda all’Astigiana euro 5
Torta dolce di pane della tradizione contadina euro 2,50
Tonco
Carpionata di tacchino con zucchine euro 5,50
Peperoni con bagna cauda euro 4
Valenzani
Stufato d’asino al Ruchè con polenta euro 7
Salamino di maiale al Ruchè euro 2.50
Variglie
Pan marià (pane raffermo passato nell’uovo e fritto) euro 2,80
Friciulin di riso euro 2,50
Viarigi
Agnolotti alla moda di Viarigi conditi con sugo di arrosto euro 6
Villafranca
Tagliatelle ai funghi porcini euro 4,50
Bunèt al cioccolato euro 2,50
I temi della sfilata
Montiglio Monferrato
L’acqua elemento essenziale di vita e di lavoro del Monferrato agli inizi del ‘900
Antignano
“Antignan el dì d’la fera ed San Sgund” ovvero Antignano il giorno della fiera carolingia
Viarigi
“Al maseng”, il maggengo e la fienagione di una volta
Monastero Bormida
Il polentonissimo di Monastero Bormida
Grazzano Badoglio
La processione del venerdì santo
Sessant
Quando la campanella dell’asilo suonava a Sessant
Tonco
“Il tambass”: il gioco della palla a tamburello
Montechiaro
Le sarte di Montechiaro
Variglie
La pesca limonina: coltivazione, raccolta e conservazione
Costigliole
La grandinata del 1968 e la nascita del fondo di solidarietà
Calliano
La fonte solforosa della Pirenta
Mongardino
‘L martinèt (il maglio) ‘d Mungardin e l’antica fabbricazione degli attrezzi agricoli
Santa Caterina di Rocca d’Arazzo
Anno 1918: tornano i soldati…. Arriva la spagnola
San Damiano
La festa ‘d San Roc: la festa di San Rocco
Villafranca
La festa di leva
San Marzanotto
I due San Marziano. Quello della Chiesa e quello della pentola
Quarto
I “saron” di Quarto (i carradori)
Cunico
La vinificazione
Mombercelli
La vecchia fabbrica del torrone
Castellero
La nocciola, principale risorsa economica della vita contadina di un tempo
Casabianca
‘L carbun d’na vira (taglio e commercio della legna)
Azzano
Quando ad emigrare eravamo noi. Sogni, speranze, disperazione verso “la Merica”
Valenzani
San Martin del masuè (il San Martino del mezzadro)
Cortazzone
L’ultimo viaggio
Revignano
Anduma a viè (la veglia nella stalla)
Cantarana
“Dai magnin alla ciapèta”: dall’antico mestiere di stagnino al carnevale cantaranese