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Lutto

L’addio a Bruno, il “re” del fritto misto di Migliandolo

Per oltre 20 anni responsabile della cucina della Pro loco che portava alle feste e al Festival delle sagre uno dei piatti più complessi della cucina piemontese

Grande commozione stamattina nella parrocchia di San Zenone a Quarto Inferiore per l’addio a Bruno Abluton, 73 anni, che lascia il figlio marco, il fratello Aldo con Silvana e i nipoti Elisa ed Alessandro.

Abluton è stato uno di quei personaggi da paese che hanno contrassegnato la storia di un periodo felice.

Lui, originario di Castelnuovo Calcea, era arrivato alle porte di Asti grazie al suo mestiere di postino, assegnato a Valfea. Lì dove ha conosciuto sua moglie e si è stabilito.

Il primo incontro con la gente di Migliandolo è avvenuta oltre vent’anni fa ed è Paolo Raviola, giornalista, a raccontarlo.

«Veniva su ogni tanto a trovarci e gli ho chiesto di far parte della neonata Compagnia teatrale di dialetto piemontese I Tutùru. Un progetto che era nato in forma del tutto goliardica e che invece ha funzionato: per oltre vent’anni abbiamo portato in scena quattro commedie scritte da me per tutto il Piemonte. E Abluton ne faceva parte».

E’ stato anche presidente della Pro loco di Quarto e ad un certo punto sempre Raviola gli aveva chiesto di entrare a far parte della neonata Pro loco di Migliandolo, nata dalla precedente Associazione Migliandolese.

Per Abluton un compito di estrema delicatezza ed importanza: era il responsabile di cucina della Pro loco che ha sempre fatto del fritto misto il suo cavallo di battaglia.

Uno dei piatti più complessi e difficili della cucina piemontese. Lui si occupava delle forniture, era responsabile di quantità e qualità e organizzava le decine di volontari ai fornelli che ogni anno erano impegnati in almeno quattro feste in cui si distribuivano migliaia di porzioni di fritto misto. E tutto doveva girare come un orologio.

«Nel periodo in cui anche lui era in Pro loco – ricorda ancora Raviola – abbiamo costruito la struttura in muratura per la cucina, abbiamo realizzato un porticato, un irpostiglio abbiamo acquistato ravoli, panche, celle frigorifere e anche una lavatrice, per sollevare un po’ sua moglie Leandra dal peso del bucato di tovaglie e tovaglioli. fra i ricordi più belli l’acquisto del camioncino ribattezzato “il pitu” con il quale si spostava la compagnia dei Tutùru ma anche con il quale la Pro loco ogni anno andava di famiglia in famiglia per regalare il panettone a Natale agli over 75 della parrocchia. La sua morte mi rattrista moltissimo, e con me tutta Migliandolo perde un uomo che ha dato veramente tanto alla comunità».

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