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Attualità
Intervista

«Sorpresa ed orgoglio essere ad Asti»

Calamassi, mossiere al debutto:«Avevo già visto il vostro Palio come giudice di gara e spettatore. Il tracciato è molto impegnativo. Io do le regole, chi sgarra sarà sanzionato»
Andrea Calamassi (foto), senese doc, farà il suo esordio in qualità di mossiere al Palio di Asti. Una consolidata esperienza alle spalle, Calamassi prenderà il posto di Renato Bircolotti.

Calamassi, come si sta avvicinando a questa nuova esperienza astigiana?

Non ci penso, vengo ad Asti con la massima serenità e, aspetto fondamentale, cercando di tenere la mente sgombra.

Lei conosce bene il nostro Palio?

Certamente sì. Ho ricoperto anche incarichi quale giudice di gara ad Asti e in altre circostanze ho assistito alla corsa da spettatore. Arrivo ad Asti quindi con le giuste conoscenze e la necessaria preparazione.

Cosa pensa della pista di piazza Alfieri? Un tracciato particolare vista la sua forma trapezoidale, quasi un triangolo per certi versi…

Un tracciato impegnativo, molto tecnico, che richiederà grande sforzo ed attenzione ai fantini.

Mancheranno purtroppo ad Asti due fantini importanti, Giovanni Atzeni e Carlo Sanna…

Mi dispiace moltissimo. La loro esperienza e la loro bravura avrebbero contribuito a rendere ancor più avvincente la competizione.

Li rimpiazzeranno Putzu e Bitti, fantini che stanno pian piano costruendosi la loro strada…

In tutta onestà sapevo ovviamente dell’assenza di Tittia e Brigante, ma vengo a conoscere da lei i nomi dei sostituti. Sono due ragazzi in gamba, con voglia di mettersi in mostra, il sapere che ci saranno loro due al canapo mi tranquillizza.

Ma per fare il mossiere quali peculiarità bisogna possedere?

Allora, bisogna esere matti – scherza Calamassi – poi essendo io ex cavaliere di concorsi ippici ho visto all’opera mossieri molto esperti. Ho fatto lo starter, finchè un giorno mi chiesero di provare a fare questo lavoro. Non nego di essermi trovato ad affrontare situazioni non facili, che però ho superato con l’esperienza precedentemente maturata.

La chiamata di Asti?

E’ stata una sorpresa, bellissima, che mi ha inorgoglito molto. Farò del mio meglio e spero di essere all’altezza della situazione.

La finale a nove può essere un problema in una pista non larghissima?

Paradossalmente credo saranno più complicate le batterie a sette, con spazi più larghi per i cavalli che si muoveranno maggiormente. A nove ci si stringe, si cercheranno maggiormente gli appoggi. E poi ripeto, è fondamentale l’aiuto di chi sta sui cavalli.

La pazienza è una virtù importante per un mossiere?

Un mossiere deve essere sveglio, attento e determinato, possedere sangue freddo e colpo d’occhio. Non si impara mai con i cavalli, possono sempre saltar fuori delle novità. Sentirsi arrivati in questo mondo è l’errore più grave che un mossiere potrebbe commettere.

Che cosa dirà ai fantini nell’incontro che avrà con loro prima della corsa?

Beh, queste sono cose che non si possono rivelare. Diciamo che a volte sono molto crudo e diretto con i fantini. Mi conoscono bene, meglio di quanto io possa conoscere loro. Quando dico una cosa è quella: se qualcuno deroga arrivano le sanzioni.

I Palii che ha fatto quest’anno?

Ho fatto Fucecchio, Ferrara, Castiglion Fiorentino, Bientina e Ronciglione.

Chiudiamo con una curiosità: Andrea Calamassi è stato l’ultimo “barbaresco” vittorioso per la sua Contrada, la Chiocciola, nell’agosto del 1999: trionfò Massimo Coghe (Massimino II) su Votta Votta.

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