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Spaccio di droga fra Alba e Bra: anche sei astigiani caduti nella rete dei carabinieri

Nascondevano le “scorte” in barattoli di vetro poi interrati e per le “ordinazioni” usavano nomi di fantasia.

Ci sono anche sei astigiani (due residenti nel capoluogo e quattro a Villanova) coinvolti nella vasta operazione che stamattina sta impegnando decine di carabinieri delle Compagnie di Bra e Alba con i colleghi di Cuneo.

Sono 26 in tutto le persone arrestate e tutte con accuse legate al traffico e spaccio di stupefacenti anche se, durante le perquisizioni, sono state rinvenute anche armi, munizioni e denaro contante di dubbia provenienza.

Le attività dei carabinieri sono ancora in corso perchè al momento attuale sono ancora 16 le persone, tutte di origine albanese, ricercate dai militari.

E sono ancora in corso anche le perquisizioni a casa dei soggetti cui è stata notificata l’ordinanza.

Finora però sono già stati trovati quasi un chilo di cocaina, 9 chili di hashish, migliaia di euro in contanti, 600 grammi di olio di hashish, una pistola semiautomatica, una serra completa per la coltivazione di marijuana e svariato materiale per la pesatura e il confezionamento delle dosi.

Altra droga era già stata sequestrata durante le indagini. i “marijuana” e 184 di “hashish”
I provvedimenti restrittivi scaturiscono da due distinte attività di indagine, avviate, rispettivamente, nel maggio e nell’ottobre 2022 dalle Compagnie Carabinieri di Alba e Bra, i cui esiti hanno permesso di comprovare l’operatività di due network composti da cittadini albanesi ed italiani, contraddistinti dalla presenza di differenti personaggi legati tra loro da un accordo consapevole, capaci di “progettare” un mercato di rilevante entità basato sullo spaccio di stupefacenti, soprattutto cocaina, nei territori d Alba e di Bra.
Le indagini hanno permesso di monitorare le piazze di spaccio al dettaglio e di mettere in luce le dinamiche relazionali con le quali i clienti entravano in contatto con i pusher di fiducia. Sono state individuate abitazioni e strutture ricettive, per lo più prossime al centro delle due cittadine, presso le quali gli spacciatori (quelli albanesi, tutti incensurati, giunti in Italia con visto turistico e che si avvicendavano tra di loro alla scadenza dello stesso) cedevano la droga ai loro clienti a qualsiasi ora del giorno e della notte; ma lo spaccio avveniva anche per strada, nei parchi pubblici cittadini, spesso anche davanti alle scuole e, in alcuni casi i Carabinieri hanno avuto modo di documentare lo spaccio avvenuto alla presenza del figlio minorenne di una coppia destinataria dell’odierno provvedimento restrittivo.

Scoperto anche il metodo messo in atto per occultare le scorte di stupefacente e quello per tenere i contatti tra spacciatori e clienti: la droga veniva sotterrata in barattoli, per ritrovare i quali venivano lasciati dei segnali. Per quanto attiene ai contatti con i clienti, questi venivano inseriti su gruppo di messaggistica on line comunicando attraverso nomi di fantasia.

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